Praia: ripulita dai rifiuti l’Isola Dino. Italia nostra “Ora è tempo di intervenire su parte bassa”

Redazione

Sono stati rimossi i rifiuti sull’Isola Dino per un costo complessivo di 170mila euro. A renderlo noto l’associazione “Italia Nostra Sezione Altro Tirreno Cosentino” in un post sui social. “Dopo 9 anni di interdizione dell’isola Dino, era il 2015 quando fu emanata  ordinanza di chiusura per degrado ambientale, finalmente, dopo giorni di lavori con affidamento del Comune di Praia a Mare a una ditta specializzata, tutti i rifiuti presenti sulla parte alta dell’isola e di cui abbiamo più volte denunciato la presenza, sono stati rimossi ed accumulati sul piazzale del molo e da qui, tempo permettendo, saranno portati a terra e  smaltiti in discarica”. Rifiuti presenti nei bungalow in legno con le copertura in lastre di catrame, da tempo crollati, completamente rimossi; bustoni pieni di vernici, cumuli di materiale ferroso, cumuli di materiali edili, materassi in quantità,traverse ferroviarie imbevute del tossico creosolo e tanti altri rifiuti. “Mancano le lastre di eternit contenente amianto di alcune coperture , dei serbatoi in eternit che verranno caratterizzati, movimentati e direttamente smaltiti da ditta specializzata e le carcasse di quattro autovetture da rimuovere e demolire. Certo avremmo voluto – dicono gli ambientalisti – che a pagare il costo di questi interventi di rimozione rifiuti, circa 170 mila euro, fossero stati a suo tempo gli stessi proprietari degli immobili, ma ora interessa il risultato finale per il quale Italia Nostra si è impegnata lungamente. Dobbiamo dire che siamo contenti per due ordini di ragioni: la prima perché si è raggiunto un risultato positivo per il quale Italia Nostra si è spesa per lunghi anni senza mai fare scemare l’attenzione per la tutela di questi siti di interesse comunitario ora zone speciale di conservazione  quali sono l’isola Dino e i Fondali circostanti; la seconda, in un certo senso più significativa, perché fu proprio la battaglia condotta da Italia Nostra per la rimozione dei rifiuti dalle due aree SIC presenti sul nostro territorio che indussero la Regione Calabria nella persona del dottor Giovanni Aramini, responsabile parchi e aree naturali protette, che lo dichiarò pubblicamente nella presentazione delle misure che andavano a finanziamento, a prevedere nel bando di gara su fondi europei la  rimozione dei rifiuti che noi utilizzammo per rimuovere quelli presenti nei fondali e il comune di Praia a Mare per quelli presenti sull’isola Dino”.

Ma non ci si culla, anzi: “Ora è tempo di intervenire sulla parte bassa dell’isola dove permangono i resti fortemente degradati  delle strutture turistiche realizzata alla fine degli anni ’50 con compromissioni paesaggisticamente e ambientali anche dell’habitat della scogliera. Ci impegneremo per quando possibile perché intanto il Commissario dell’Ente Parchi Marini regionali possa avviare, con il contributo di tutti i soggetti interessati, interventi di valorizzazione sempre non disgiunti dai piani di gestione e dalle misure di conservazione per assicurare un turismo sostenibile che tuteli le preziose risorse ambientali presenti sull’isola e nei fondali”.

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