A Rende nel centro storico iniziano i festeggiamenti in onore della Vergine di Costantinopoli

Anna Franchino

Lunedì 9 giugno alle ore 18:00, presso il Santuario di SS. Maria di Costantinopoli, nel centro storico di Rende, in occasione dei festeggiamenti in onore della Vergine di Costantinopoli accuratamente organizzati dal Parroco Don Domenico Sturino e dal Priore Massimino Magliocchi, verrà celebrata la solenne Divina Liturgia in rito bizantino.   A presiederla sarà S.E.R. Mons Donato Oliverio, Vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentale. Nel corso della liturgia, verrà benedetta l’icona della Madonna di Costantinopoli. Questo è un evento di grande rilievo in riferimento alla storia del culto della Madonna da sempre praticato dalla comunità rendese con grande fervore.   Il Santuario di Rende è da secoli il punto di riferimento spirituale e devozionale per l’intera provincia. Il titolo di Santa Maria di Costantinopoli richiama la tradizione delle icone sacre di origine orientale raffiguranti proprio la suddetta Vergine, giunte in Occidente grazie ai monaci bizantini.  Procediamo per gradi per capire di che icona si tratta, perché il culto è così importante e quando è stato edificato il Santuario a Rende.  La tradizione attribuisce il dipinto di un’immagine della Vergine con il Bambino alla mano dell’Evangelista Luca. A colmare un difetto che S. Luca aveva colto nel delineare i tratti distintivi del volto della Vergine Maria e di Gesù Cristo, accorse un Angelo. Questa icona, dipinta dall’Evangelista e terminata dall’Angelo, è stata definita “Acheropita”, dal greco “acheropoictos” che significa “fatta da mano non umana”. E viene anche ricordata con l’epiteto “Hodighitria”, termine che in greco significa “colei che indica la via”, per il particolare della mano destra rivolta verso il Bambino ad indicare la via della salvezza e della verità.   Il culto di S.Maria di Costantinopoli si diffuse in seguito al Terzo Concilio Ecumenico, nel 431. Tale Concilio è ricordato come Concilio di Efeso, nel corso del quale vennero discusse le tesi di Nestorio. Quest’ultimo teorizzava la necessità di separare le due nature del Cristo, quella divina e quella umana,affermando che Maria avesse generato l’uomo Gesù, e non Dio, perciò riconoscendole solo il titolo «Madre di Cristo» e non quello di «Madre di Dio». Dopo la condanna di Nestorio come eretico, il Concilio decise di decretare la Vergine Maria come Madre di Dio e Madre di Cristo, considerato secondo un’unica natura indissolubilmente sia umana che divina. Da quel momento il culto della Vergine si sviluppò sia in Oriente che in Occidente, promuovendo il sorgere e il moltiplicarsi di icone e di chiese a Lei dedicate.   La leggenda racconta che l’Hodighitria originaria (quella cioè attribuita a San Luca e all’angelo e ritenuta Acheropita) fosse stata reperita a Gerusalemme e, giunta poi a Costantinopoli, passò nelle mani di Pulcheria, la quale fece costruire una Chiesa dedicata alla Madre di Dio sull’acropoli di Costantinopoli, ricordata come Chiesa degli Odeghi.  Dopo il Concilio di Efeso (431), da Costantinopoli si diffuse il dogma della divina maternità di Maria, di cui la devozione e la festa si estesero ben presto in quasi tutti i monasteri di rito greco, compreso quello de li Rocchi di San Pietro e Paolo, ovvero la chiesa più antica di Rende ubicata in località Rocchi. Da qui, la devozione alla Vergine si estese ai paesi limitrofi. Con la decadenza nei secoli XV-XVI del monastero basiliano di S.Pietro e Paolo de li Rocchi, si spense tale fiamma devozionale; rimase solo un’antichissima icona della Vergine, conservata per tanti secoli nel territorio di Arcavata, di cui però si persero le tracce.  Successivamente, grazie alle famiglie Procida, Zagarese e Vercillo, si riaccese la suddetta devozione nei confronti della Vergine, pur senza avere più l’icona di riferimento.  L’attuale Santuario di Rende, che custodisce il culto della Madonna di Costantinopoli, è sorto su di una cappella preesistente dedicata a S. Sebastiano, grazie ad un assenso marchesale del 1656. Si trattava di una cappella abbandonata che venne distrutta per consentire la costruzione della nuova chiesa. Secondo la tradizione, dopo la peste del 1656, si volle comprare e portare a Rende la statua che era venerata nel vicino paese di San Fili. E, secondo il costume di quei tempi, qui venne subito eretta la confraternita della Madonna di Costantinopoli. Da questo momento in poi, la festa in onore alla Vergine è caratterizzata dalla processione con la statua della Madonna di Costantinopoli, in quanto dell’icona se ne era perduta traccia.   Intanto, fu rinvenuto miracolosamente un quadro denominato Macchietta, cioè un’immagine raffigurante il volto della Madonna con occhi socchiusi, dipinto ad olio su di una sottile lastra di rame, che è stata fatta ed è ancora oggi oggetto di venerazione. Tuttavia, si tratta di un’immagine devozionale, distante dai canoni iconografici dell’icona della Madonna di Costantinopoli andata ormai perduta.   Lunedì 9 giugno verrà benedetta la nuova icona della Madonna di Costantinopoli, commissionata dall’omonima Congrega, su suggerimento di Don Giacomo Tuoto. Essa è stata realizzata secondo i canoni iconografici dell’acheropita odigitria la cui immagine più conosciuta è quella venerata nel Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna. L’intento è quello di riannodare la devozione della Madonna di Costantinopoli all’icona che la rappresenta, così com’era in origine. Infatti, la prerogativa di quest’ultima è che non rappresenta solo un’immagine ma anche delle verità di fede. L’icona, realizzata dall’iconografa Suor Maria Grazia Tadore Uka delle Suore Basiliane, viene benedetta dall’Eparca Donato Oliverio affinché diventi un “sacramentale”, ovvero un luogo di incontro tra il devoto e la Vergine, attraverso la contemplazione e la preghiera.   Questo nuovo dono al Santuario di Rende non rappresenta solo un’opera d’arte ma è il segno tangibile del culto granitico radicato da secoli nel popolo rendese, che non solo vuole conservarsi ma anche rigenerarsi per le future nuove generazioni.   

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