Acqua contaminata a Cosenza, opposizioni: l’Amministrazione deve chiarire cosa è stato fatto

Redazione

In una nota i consiglieri appartenenti ai gruppi consiliari di minoranza,  Francesco Caruso, Francesco Cito, Giuseppe D’Ippolito, Alfredo Dodaro, Francesco Luberto, Ivana Lucanto, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora e Michelangelo Spataro chiedono all’Amministrazione di chiarie cosa è stato fatto per risolvere il problema dell’acqua contaminata in alcune zone di Cosenza.  “Dalla stampa -scrivono –  abbiamo appreso della denuncia che avrebbe portato all’apertura di un fascicolo penale al Tribunale di Cosenza. Oggetto, le problematiche relative alla salubrità dell’acqua nelle zone interessate dall’emergenza idrica che da tempo affligge alcuni quartieri a nord della nostra città. Una situazione -aggiungono  – che avevamo più volte segnalato all’Amministrazione comunale e al sindaco Franz Caruso. Senza sortire effetti concreti e azioni risolutive.

Già da tempo avevamo portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale questi gravi problemi. Parliamo del novembre 2024, quando avevamo denunciato con forza “la persistente emergenza idrica nelle zone di via Martorelli e via Lanzino, in zona via Panebianco”, sollecitando “interventi immediati dopo le numerose segnalazioni di cittadini costretti a convivere con acqua alterata nel colore e maleodorante, potenzialmente rischiosa per la salute pubblica”. Inoltre, avevamo evidenziato come, nonostante le rassicurazioni del sindaco Franz Caruso che a dicembre 2024 garantì in Consiglio Comunale di aver risolto il problema attraverso interventi tecnici e analisi, definendo la situazione ‘sotto controllo’, la stessa fosse rimasta critica e irrisolta.

E ancora, avevamo portato un documento “d’azione” a conoscenza dell’Amministrazione comunale, con relativa discussione in Consiglio Comunale, sul problema relativo all’acqua, in particolare nelle zone di via Lanzino e via Martorelli. Il documento, valutato anche dalla maggioranza, dava degli impegni precisi al sindaco. Ma da allora, sono ormai trascorsi diversi mesi, nulla è successo. Certamente, non siamo qui ad augurare a chicchessia condanne penali. Non ci interessa. La giustizia farà il suo corso e noi rispettiamo pienamente il lavoro della magistratura. Prendiamo però spunto da questa vicenda per ribadire che noi lo avevamo segnalato per primi e avevamo già posto il problema all’attenzione delle  istituzioni competenti. E, a prescindere dall’esito del giudizio o dell’indagine, chiediamo ancora una volta che l’Amministrazione intervenga per risolvere definitivamente questa emergenza. Almeno che si chiarisca che cosa, da quel Consiglio Comunale di ormai tanto tempo fa, è stato effettivamente fatto per dare seguito agli impegni assunti dal sindaco. I cittadini delle zone interessate hanno diritto di sapere quali azioni concrete sono state intraprese e perché ancora il problema persiste. Continuiamo a chiedere con urgenza: L’immediata attivazione di una task force indipendente per identificare la fonte dell’inquinamento;  La pubblicazione integrale di tutti i rapporti tecnici e delle analisi finora effettuate;  Interventi strutturali sulla rete idrica, con tempi certi e risorse dedicate;  Garanzie formali sulla potabilità dell’acqua erogata. La salute dei cittadini – concludono- non è negoziabile e merita risposte concrete, non proclami o rassicurazioni che al momento si sono rivelate inefficaci.

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