Ad Amantea cerimonia per 32° anniversario Maresciallo Mazza

Alessia Antonucci

Una cerimonia per ricordare il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri, Achille Mazza, ucciso 32 anni fa da un colpo di arma da fuoco mentre era in servizio. Una cerimonia toccante, con una messa celebrata nella chiesa del Carmine e officiata dal cappellano militare della Legione Carabinieri Calabria, Don Vincenzo Ruggiero, che ha radunato ieri, ad Amantea, sulla costa tirrenica, la famiglia, gli amici, i colleghi e quanti portano nel cuore il ricordo di Mazza. Il Maresciallo Mazza, all’epoca dei fatti Comandante della Stazione Carabinieri di Amantea, era accorso per dirigere i militari dipendenti intervenuti nei pressi dell’abitazione di un uomo, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, che aveva esploso alcuni colpi di fucile contro una macchina in sosta, tentando pazientemente di persuaderlo a desistere e venendo proditoriamente colpito da un colpo di fucile.

L’affettuoso ricordo ed il palpabile cordoglio, a oltre trent’anni dalla vicenda, sono perpetuati nella ricorrente commemorazione presso la Stele eretta nella via intitolata al Maresciallo, dove è stata deposta una corona di fiori, alla presenza della figlia Rosaria, del Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Cosenza, Colonnello Agatino Saverio Spoto, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, Col. Giuseppe Dell’Anna, del Sindaco del Comune di Amantea, Vincenzo Pellegrino, delle rappresentanze della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto nonché degli studenti dell’Istituto Comprensivo di Amantea che hanno inteso ricordare il sacrificio del militare quale massima espressione dell’importanza del dialogo e della non violenza spinta sino all’estremo sacrificio. Il maresciallo Mazza è stato insignito della Medaglio d’Oro al Valor civile, con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione, appreso che un individuo aveva inopinatamente esploso dalla propria abitazione alcuni colpi di fucile contro una autovettura in sosta, accorreva per dirigere i militari dipendenti già intervenuti e, con spiccato senso del dovere e cosciente sprezzo del pericolo, avviava una paziente opera di persuasione a desistere dall’inconsulto comportamento, ma rimaneva mortalmente ferito da proditoria azione di fuoco – Amantea, 23.03.1992”.

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