Dalla manifestazione di oggi capiremo quanta attenzione suscita la vicenda del Porto di Gioia Tauro. L’allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindaci della Piana per la ricaduta occupazionale dell’infrastruttura ha sollecitato l’interesse delle forze politiche e sindacali della regione. Lo stesso presidente Occhiuto, nei suoi interventi, ha posto l’accento sulla necessaria rivisitazione della visione europea che, nei fatti, consegnerebbe al Porto di Gioia Tauro un posizionamento, che sarebbe una specie di anticamera dell’agonia.
È giusto dimostrare che questa terra, almeno in questa occasione, risponda in maniera univoca, compatta e determinata. Ora, bisognerà vedere se la reazione che si registra anche oggi in Calabria, avverso il provvedimento sul tavolo della Commissione europea, sortirà l’effetto sperato. Lo vedremo, lo scopriremo nei prossimi giorni. Ma è da salutare con interesse ciò che sta avvenendo qui, in termini di mobilitazione e sdegno, rappresentato dagli oltre 50 sindaci, che con la fascia tricolore indosso, partecipano al flash mob per dire: “No, il Porto di Gioia Tauro non si tocca“.