Associazioni genitori: “No a clima esasperato su scuole, Asp garantisca tracciamento”

Red02

In merito alle ultime vicende relative alla chiusura delle scuole nel comune di Catanzaro, l’Associazione Genima- Genitori in Rete esprime “forte preoccupazione per la gestione della situazione epidemiologica nel territorio provinciale emersa in base alle comunicazioni dell’Asp cui sono conseguite le ordinanze emesse dal sindaco di Catanzaro sulla chiusura delle scuole e prende fermamente le distanze da un clima estremamente esasperato venutosi a creare in seguito alle due ordinanze sindacali e ai relativi ricorsi al TAR da parte di cittadini avvenuti in totale autonomia. Su questo aspetto ci ha colpito la terribile misoginia e violenza verbale ritrovata sui social su soggetti che vengono identificati per genere, nonostante siano ignoti: ripetute offese nei confronti di donne etichettate in senso dispregiativo come “mammine”, come se le scelte familiari non fossero in capo ai genitori, ai padri e alle madri insieme”.

“L’andamento epidemiologico degli ultimi giorni – affermano – è certamente mutato in tutta Italia anche a causa della diffusione delle varianti del virus che ha creato un aumento dei casi covid in tutta la popolazione. A questa situazione pertanto si sarebbe dovuto rispondere con un potenziamento delle azioni volte a fronteggiare l’aumento dei contagi sia attraverso un più efficiente ed efficace tracciamento degli stessi, sia attraverso misure stringenti di contenimento nelle aree territoriali più a rischio. La relazione dell’ASP di Catanzaro fa emergere l’inadeguatezza di sistema in quanto tra le righe certifica inesorabilmente che la situazione è sfuggita di mano sotto l’aspetto dei tracciamenti rispetto al quale la cittadinanza era stata più volte rassicurata su un miglioramento con l’acquisto di screening rapidi e addirittura sull’identificazione del diffondersi delle varianti. Ciò è assolutamente preoccupante.

La nostra Associazione già dallo scorso novembre ha svolto incontri sia con il Presidente della Provincia di Catanzaro che successivamente a dicembre con la Prefetta Latella e i referenti dell’ASP di Catanzaro, portando proposte concrete per migliorare il sistema, facendo rete a livello nazionale sui modelli virtuosi al fine di garantire che le scuole potessero essere aperte ma in sicurezza. Abbiamo chiesto un tavolo permanente di coordinamento a livello provinciale che però ad oggi constatiamo come non sia mai partito”.

“Chi dovrebbe governare, tutelare e garantire il controllo del territorio sul piano sanitario – aggiungono – sta di fatto lanciando messaggi di resa. E a livello di comunità si sta registrando uno strappo pericoloso, che vede in atto un contrasto sociale tra cittadini, come se ci fossero fazioni e tifoserie, quando invece bisognerebbe essere tutti uniti in questo particolare momento per chiedere che siano tutelati diritti fondamentali quali la salute e l’istruzione.  La regione Calabria appare ancora una volta in controtendenza – spiegano – rispetto al resto del Paese. Una campagna vaccinale per le scuole che non decolla, e non esiste un piano di tracciamento e di screening all’interno del panorama scolastico. In questi mesi abbiamo assistito alla chiusura delle scuole in zona Gialla o Arancione, quando il presidente del Consiglio Draghi ha recentemente dichiarato che dopo Pasqua sta predisponendo un piano per aprire scuole dell’Infanzia, Nidi e Primarie anche nelle zone rosse.

L’Asp di Catanzaro in ambito scolastico ha il dovere di garantire l’utilizzo dei test rapidi che dovrebbero essere già in possesso degli istituti scolastici e metterli a disposizione. Le Amministrazioni comunali hanno il dovere di agire per il bene comune tutelando diritti fondamentali come la salute e l’istruzione. Fare tracciamento con gli screening nelle scuole consente anche di capire se la diffusione dei contagi avviene realmente nelle scuole o se la diffusione è esterna. Rammentiamo che nei dati riportati dall’ASP ci sono contagi fatti rientrare in ambito scolastico a fronte di un singolo tampone effettuato, che quindi fanno emergere come il caso singolo sia stato fatto rientrare nell’ambito scolastico o perché il soggetto interessato si trovasse in età scolare o perché lavorasse in ambito scolastico. Appare chiaro quindi che è importante lavorare anche sul tracciamento dei contatti stretti”.

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