Fai-Flai-Uila Cosenza: “Assemblea dei forestali a San Giovanni in Fiore, basta attese”

Redazione

Oltre 300 lavoratori di Calabria Verde hanno partecipato, a San Giovanni in Fiore, all’assemblea unitaria indetta dalle OO.SS. Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil della provincia di Cosenza per discutere sull’andamento del confronto con Regione Calabria e Calabria Verde su tematiche fondamentali per il settore forestale. A partire dal Contratto Integrativo regionale, scaduto da 12 anni e non ancora rinnovato.

“Un vero e proprio diritto negato – è spiegato in una nota dei sindacalisti Antonio Pisani, Giovambattista Nicoletti e Antonio De Gregorio – che continua a causare una progressiva perdita di reddito in considerazione dell’aumento del costo della vita. Altro tema fortemente discusso è stato quello della riqualificazione del personale che continua ad andare a rilento e si annuncia contingentata, così come sono rimaste disattese altre questioni di carattere economico, previste invece dal Contratto Collettivo Nazionale, aspetti di natura organizzativa, che non possono essere oltremisura sopportati, come la gestione del riconoscimento di quanto previsto dall’art.9 del Contatto Integrativo”.

I lavoratori “meritano il giusto riconoscimento per la fondamentale attività che svolgono a presidio del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico – hanno dichiarato i rappresentati sindacali a margine dell’assemblea. Il lavoro forestale, in un territorio a forte rischio idraulico come il nostro è essenziale, pertanto dovrebbe essere rinvigorito e rinnovato. Il cantiere forestale di San Giovanni, pur essendo il più grande del territorio calabrese, si sta progressivamente svuotando di personale. Un’emergenza che si concretizza in una minore salvaguardia del patrimonio boschivo e difesa del territorio. La sola immissione di un contingente di lavoratori ex L.R. n.15/2008, a tempo determinato, seppur apprezzabile, certamente è cosa insufficiente, così come è necessario l’immediato avvio dei lavoratori della cosiddetta legge 15 per migliorare efficienza e programmazione degli interventi”.

Chiaro il messaggio condiviso da tutti: “Non chiediamo altro che veder riconosciuti i nostri diritti”. Da qui la richiesta di “un immediato cambio di passo, risposte ed atti concreti da politica, istituzioni ed enti competenti. La certezza è che non è più possibile attendere oltre”, concludono dai sindacat.

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