Bisogna attrezzarsi, non solo sul piano normativo, ma anche sul piano tecnologico perché siamo indietro su questo piano. E soprattutto bisogna assumere hacker buoni, ingegneri informatici, oltre che polizia, carabinieri e finanzieri”.
A dirlo è stato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, oggi a Vibo Valentia per presentare il suo libro “Il Grifone” scritto con Antonio Nicaso, parlando con i giornalisti di come la ‘ndrangheta utilizzi anche i social “come Facebook ma soprattutto Tik Tok” per i propri scopi.
“Purtroppo gli hacker buoni costano – ha aggiunto Gratteri – quelli bravi vanno a lavorare nelle aziende private e quindi è un rincorrersi. Però bisogna accelerare, bisogna anche cambiare i contratti per tenere questi hacker buoni, di qualità , nella pubblica amministrazione altrimenti non riusciremo a contrastare questa nuova sfida delle mafie nel campo del dark web”.
Mafie che hanno anche iniziato a utilizzare le criptovalure.
“Ormai – ha spiegato l’ex procuratore di Catanzaro – anche qui in Calabria le mafie sono in grado di estrarre criptovalute, nel vibonese, nella Locride o nella zona del Crotonese si estraggono le monete elettroniche in quantità . Moneta elettronica che incomincia ormai ad essere usata per pagare la cocaina nella foresta amazzonica. Quindi possiamo dire che nell’arco di un anno, un anno e mezzo c’è stata una forte accelerazione nel campo dell’informatica, del dark web e questo ci preoccupa tantissimo. Dobbiamo correre e inseguire per non rimanere troppo indietro”.
“Se la Calabria mi Manca? Certo – ha detto Gratteri – ho trascorso tutta la mia vita, anche lavorativa, qui in Calabria.
Come sapete sono stato costretto ad andare via però sono procuratore di Napoli e sto dando tutto me stesso per rendere più vivibile quel territorio. Oggi torno in una provincia che ha avuto tanto bisogno di attenzioni sul piano investigativo e sul piano giudiziario e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ritengo che sia una provincia più libera, più vivibile dove la gente ha oggi la possibilità di fare scelte importanti e di pensare anche al futuro, non solo per se stessi ma anche per i giovani, per le nuove generazione Sono molto contento di essere tornato qui, abbiamo speso tante energie ma i risultati si vedono. Intanto – ha proseguito – abbiamo contribuito a creare una nuova generazione di magistrati molto bravi, molto preparati e in pochi anni sono stati ottenuti risultati importantissimi.
Ovvio che a cascata sono nate altre indagini e ancora per diversi anni ci saranno risultati importanti col lavoro che abbiamo seminato nel corso degli anni. Qui, su Vibo, ad esempio ci sono 4 pm della Dda di Catanzaro che sono di altissimo livello quale target qualitativo e quindi continueranno loro il lavoro che abbiamo ragionato, progettato e impostato assieme”.