Prescrizioni MiC sul Ponte sullo Stretto consolidano le obiezioni di Italia Nostra sull’opera

Redazione

“Le osservazioni del Ministero della Cultura in merito al progetto del Ponte sullo Stretto, redatte dalla DG-ABAP Settore V, sollevano criticità che Italia Nostra ritiene possano mettere seriamente in discussione la realizzazione dell’opera. Osservazioni che fino ad oggi non sono state sufficientemente analizzate sulle pagine dei giornali ma che Italia Nostra, la cui mission è la tutela del Paesaggio, trova molto rilevanti”, dichiara in una nota Antonella Caroli, Presidente nazionale Italia Nostra. “La prima riguarda la non conformità del progetto del Ponte sullo Stretto al Piano Paesaggistico dell’ambito 9 della Provincia di Messina, adottato il 23 ottobre 2019. Trattasi di tassello non irrilevante, che la Conferenza di Servizi dovrà risolvere per poter procedere. Infatti, la verifica del MiC delle interferenze paesaggistiche, atto dovuto visto il tempo trascorso dalla precedente fase valutativa del ponte, richiederà di procedere con degli atti amministrativi complessi, come il voto nell’Assemblea regionale per l’approvazione e l’adozione di un nuovo accordo tra Ministero e Regione. Procedure di non immediata soluzione e non scevre di qualche ostacolo. Si sottolinea, inoltre, che le aree coinvolte dal progetto sono paesaggisticamente importantissime per via del sistema geo-morfologico generato dai lunghi processi dei tipi e delle conformazioni culturali, relativamente agli insediamenti umani e ai risvolti economici legati allo sviluppo turistico d’area media e d’area vasta. Tra l’altro, anche sul versante calabrese la situazione vincolistica gravante nelle aree direttamente interessate dagli interventi, già evidenziata nel precedente procedimento valutativo, è stata modificata con l’entrata in vigore del Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica approvato dal Consiglio Regionale Calabria il 1° agosto 2016”. Secondo il parere, inoltre, “risultano insoddisfacenti le opere di compensazione per i beni storici, per il tessuto edificato e per la riqualificazione ambientale e paesaggistica dei corsi d’acqua. Oltre alle problematiche delle quinte della piazza del Mediterraneo, di cui viene sottolineata l’insufficiente livello progettuale e di inserimento nel contesto paesaggistico, le prescrizioni riguardano anche le interferenze delle piastre di ancoraggio con il limitrofo Fortino in località Piale, tutelato ope legis ai sensi dell’art. 10, comma 1 del D. Lgs 422004, e infine le rilevanze archeologiche per cui vengono prescritte indagini di archeologia preventiva, ancora tutte da progettare e realizzare”. Italia Nostra, dunque, “sostiene i giustissimi rilievi della Direzione Generale, compreso l’adeguamento del piano d’area del PTP e tutte le altre note. A giudizio dell’Associazione, queste potrebbero determinare l’inesigibilità di questa infrastruttura il cui impatto, sintetizzabile in ben 15,5 milioni di mc di scavo (sono volumi corrispondenti a circa tre città medie italiane), stravolgerà i luoghi e l’attuale economia, legata al turismo e dalla agricoltura di pregio”, conclude la presidente Caroli.

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