Spadafora: 70 anni di arte orafa, tra bellezza e innovazione

In occasione del 70° anniversario dell’attività, la famiglia Spadafora celebra la ricorrenza con un ampio programma di iniziative: pubblicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca, eventi culturali, un francobollo celebrativo e manifestazioni in Calabria e nei Paesi Bassi, a rafforzare il dialogo tra il Sud Italia e l’Europa.  Una lima, un banchetto, e l’eco di un sapere antico che attraversa i secoli. È cominciata così la storia del maestro orafo Giovambattista Spadafora, artigiano visionario capace di trasformare l’ispirazione in opere d’arte. Nel 1955 la storia moderna del marchio prende ufficialmente forma, quando Giovambattista iscrive la sua attività alla Camera di Commercio di Cosenza. Da allora, le sue creazioni hanno attraversato l’Italia e il mondo: oltre 150 corone per statue di Madonne e Bambinelli, gioielli realizzati per artisti e personalità del mondo dello spettacolo, premi e riconoscimenti simbolici per rappresentare l’eccellenza italiana.  Soprannominato “l’Orafo delle Madonne”, Spadafora ha vissuto un rapporto intimo e ispirato con il sacro, culminato nella consegna personale delle sue opere a diversi pontefici. Centrale, in questo percorso, l’incontro spirituale con la figura dell’abate calabrese Gioacchino da Fiore, da cui è nata una delle collezioni più rappresentative del brand. Ispirata al Liber Figurarum, questa linea fonde simbologia medievale e spiritualità universale, con l’intento di raccontare il passato e promuovere un messaggio di fratellanza.  Oggi, i figli Peppe, Giancarlo, Monica e Carolina Spadafora percorrono insieme il viaggio iniziato dal padre, ognuno con un ruolo specifico: Giancarlo cura il comparto tecnico e creativo, Monica e Peppe si occupano del design, Carolina segue gli aspetti legali.  “I gesti di papà al lavoro li ricordiamo ancora nitidamente. Fanno parte della nostra vita e della nostra storia” – raccontano – “Oggi vogliamo celebrare il settantesimo anno del brand nel suo ricordo”.