“L’attivazione del reparto di cardiochirurgia all’Annunziata di Cosenza e l’assegnazione di 16 posti letto a seguito della nuova programmazione all’interno del sistema sanitario calabrese, rappresenta un fatto importante, storico, che risponde in maniera tangibile all’elevato bisogno di cure da sempre avvertito dagli abitanti della provincia cosentina, che è la più popolosa della Calabria, la quinta d’Italia per estensione e la seconda del Mezzogiorno”. Lo afferma, in una nota, Pierluigi Caputo vicepresidente del Consiglio Regionale “Un territorio che in termini di servizi sanitari – aggiunge Caputo – ha pagato un prezzo molto caro in questi 15 anni di commissariamento. Non a caso la provincia di Cosenza ha attualmente il più alto indice di mobilità sanitaria per abitanti. Se ad esempio un cittadino di Mormanno, o comunque dell’area più a nord della provincia, in questi anni avesse voluto curarsi in Calabria per patologie delle malattie e dei disturbi dell’apparato cardiocircolatorio, si sarebbe dovuto recare a Catanzaro, quale città più vicina, a circa 200 chilometri, a oltre due ore di distanza. È evidente che il fattore della lontananza dagli hub cardiochirurgici regionali di Catanzaro e Reggio Calabria, abbiano indotto, e non poco, i cittadini di un’area così popolosa a curarsi nel centro e nord Italia”. “Il provvedimento di redistribuzione dei posti letto di cardiochirurgia del presidente Occhiuto – sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale – è motivato dal fatto che la Calabria è tra le regioni in Italia con uno dei tassi più alti di mobilità sanitaria passiva e che tra i principali codici di Macro Categoria Diagnostica (Mdc) per volume di fuga, vi sono proprio le malattie e i disturbi dell’apparato cardiocircolatorio. Questa redistribuzione dei posti letto di cardiochirurgia non rappresenta nessun esproprio nei confronti di Catanzaro, che vede crescere ad ogni modo il numero dei posti letto della ‘Dulbecco’ da 14 a 22, attestandosi la più importante cardiochirurgia calabrese, ma una scelta, equa e ponderata, fatta soltanto nell’interesse dei cittadini e di una migliore riorganizzazione territoriale della sanità. La nostra regione ha cinque province di cui tre molto grandi, Catanzaro, Cosenza e Reggio ed è giusto che tutte e tre abbiano degli hub sanitari e in particolare dei reparti di cardiochirurgia che consentano ai propri cittadini di curarsi al meglio senza dover ricorrere ad altri ospedali italiani”. Per Caputo “la riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese è un tema serio e quanto mai centrale per la salute pubblica della regione, ed esula da assurde teorie campanilistiche. Il presidente Occhiuto sta lavorando per migliorarla e per garantire l’accessibilità e la qualità dei servizi sanitari a tutti i cittadini calabresi, dopo anni di disastri nella gestione del settore che hanno prodotto mancanza di cure adeguate e livelli inauditi di mobilità passiva”.