Naufragio Cutro, il procuratore Capoccia: “Indagini potrebbero chiudersi entro fine anno”

Redazione

Il procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, a margine della prima udienza del processo ai presunti scafisti del caicco “Summer Love”, che lo scorso 26 febbraio provocò la morte accertate di 94 persone, ha ipotizzato che le indagini sulle presunte carenze nelle catena di soccorso nel naufragio di Steccato di Cutro potrebbero chiudersi entro la fine dell’anno.

Nell’inchiesta sono attualmente coinvolte sei persone, tre dei quali sono ufficiali e sottufficiali dei reparti aeronavali della Guardia di finanza di Vibo Valentia, Crotone e Taranto. Mentre sull’identità degli tre è stato mantenuto il riserbo investigativo.

Nel corso delle indagini, la Procura ha disposto una serie di perquisizioni e di acquisizione di atti, negli uffici dei comandi territoriali della Guardia di finanza, della Guardia costiera e anche di Frontex di cui aereo avvistò l’imbarcazione la sera prima dello schianto.

Obiettivo delle investigazioni è riuscire ad accertare i motivi del mancato intervento di soccorso dei migranti e se sia stata rispettata la normativa che imponeva, comunque, un intervento, a prescindere dalle singole competenze e responsabilità.

Quella notte, dopo la segnalazione dell’aereo di Frontex, la vicenda del barcone fu gestita come operazione di polizia e non fu dichiarato l’evento Sar, di ricerca e soccorso. Nell’operazione, infatti, intervenne soltanto la Guardia di finanza, di cui due unità navali uscirono in mare senza però riuscire ad individuare l’imbarcazione con a bordo i profughi.

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