‘Ndrangheta in Liguria: 26 arresti della Gdf

Redazione

Dall’alba di questa mattina, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 26 persone, tra cui uno di nazionalità cubana, due di nazionalità ecuadoriana, quattro di nazionalità albanese (23 destinatarie della misura cautelare in carcere; 3 degli arresti domiciliari). Diciassette degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere diretta da esponenti della famiglia De Marte-Gioffrè, originaria di Seminara, e collegata ad articolazioni di ‘ndrangheta residenti in Calabria, ma da anni radicatasi nella zona di Diano Marina.

Le modalità con cui agiva l’associazione sono ritenute dagli inquirenti riconducibili alle organizzazioni mafiose, tramite cui avrebbe radicato il proprio controllo sui traffici di stupefacenti nell’area di Diano Marina e dei comuni limitrofi, imponendo il monopolio nel traffico di droga attraverso violenze e minacce – talvolta anche a mano armata – nonché mediante l’evocazione del nome della famiglia De Marte-Gioffrè (a sua volta vicina a contesti di criminalità organizzata) per costringere gli acquirenti a pagare lo stupefacente.

Le attività investigative sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia, attraverso pedinamenti e osservazione, effettuati anche sul territorio calabrese, nonché intercettando oltre 100 utenze telefoniche, conversazioni ambientali e telematiche, hanno consentito di monitorare costantemente le attività attuate dal sodalizio criminale ed accertare allo stato che l’indagato Domenico Gioffrè, pur essendo ristretto agli arresti domiciliari, insieme a Giovanni De Marte e ad altri componenti della famiglia De Marte, sarebbe riuscito a dare vita ad una florida attività di traffico di stupefacenti nella provincia di Imperia, grazie a diretti approvvigionamenti dalla Piana di Gioia Tauro, avvalendosi di canali privilegiati contigui alla ‘ndrangheta.

Il centro operativo e decisionale dell’associazione sarebbe collocato nella residenza della famiglia De Marte a Diano Castello. Qui, grazie all’utilizzo di telecamere e microspie, è stato possibile individuare i componenti dell’associazione, i diversi ruoli dagli stessi ricoperti, nonché ricostruire le varie fasi dei traffici di stupefacenti posti in essere.

Uno degli indagati è accusato di concorso esterno nell’associazione sgominata, per averne agevolato il raggiungimento degli scopi, attivandosi per ottenere informazioni circa le dichiarazioni rese da un componente della associazione nel corso del procedimento penale scaturito a seguito del suo arresto, contattando direttamente la madre e poi informando il gruppo criminale di quanto appreso; per segnalare tempestivamente all’associazione l’avvenuto arresto di un sodale, dopo poche ore dalla sua esecuzione, raccomandando di evitare comunicazioni con questi; per acquisire informazioni utili su dove si nascondessero due acquirenti, nonché aiutando l’indagato Domenico Gioffrè nella ricerca di attività lecite per reimpiegare il denaro acquisito dall’attività di traffico di stupefacenti del sodalizio, proponendogli la gestione di apparecchi da intrattenimento (slot machine).

Agli indagati vengono contestati 56 episodi di acquisto, cessione, trasporto di quantitativi di cocaina e marijuana, nonché di coltivazione di marijuana. Anche reati consumati ai danni di alcuni acquirenti di sostanze stupefacenti per costringerli a ripianare i debiti accumulati con gli acquisti effettuati: lesioni, furti di mezzi di trasporto, estorsione (nella forma tentata e consumata), minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso in quanto pare venisse utilizzata una pistola e menzionata la famiglia De Marte-Gioffrè con riferimento ai legami di questa con famiglie di ‘ndrangheta residenti in Calabria.

Disposto nei confronti di 18 indagati anche un sequestro preventivo per l’importo complessivo di 866.400 euro, provento dell’attività illecita posta in essere dall’associazione criminale, riguardante 128 rapporti bancari, 18 autoveicoli e 12 motocicli, 6 immobili e 39 terreni siti a Diano Marina (IM), San Bartolomeo al Mare (IM), Cassano delle Murge (BA), Trapani, Marsala (TP) e Misiliscemi (TP).

La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Genova ha proceduto nei confronti di uno degli indagati arrestati con riferimento a reati commessi quando era minorenne nell’ambito dell’associazione per delinquere contestata.

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