Si è concluso con 5 condanne e 20 assoluzioni il processo di primo grado scaturito dall’operazione “Provvidenza”. Le accuse, a vario titolo, erano di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, traffici internazionale di stupefacenti e una serie di altri reati, tutti aggravati dalle modalità mafiose. L’operazione “Provvidenza”, divisa in due tranche, era stata eseguita dai carabinieri del Ros di Reggio Calabria all’inizio del 2017 e ruotava sulla figura di Antonio Piromalli, 45enne figlio del boss Pino detto “facciazza.
I giudici hanno condannato Girolamo “Mommo” Mazzaferro, Giuseppe Barbaro, Antonio Piromalli (81 anni) e Giuseppe Trimboli a 12 anni di reclusione, Teododo Mazzaferro a 15 anni, dichiarandoli interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e alla libertà vigilata per tre anni, oltre al pagamento delle spese processuali e il risarcimento alla parti civili: la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Gioia Tauro.
I giudici hanno invece assolto Giuseppe Piromalli (di 75 anni), detto Pino facciazza, Maria Martino, Francesco Cordì, Nicola Rucireta, Amedeo Fumo, Rocco Dato, Vincenzo Bagalà , Carmelo Bagalà , Michele Domenico d’Agostino, Giuseppe Gangemi, Giovanni Scibilia, Vittorio Minniti, Michele Molè, Rocco Scarpari e Nicola Francesco Comerci dai reati loro scritti perché il fatto non sussiste dichiarando per coloro che si trovavano in carcere l’immediata scarcerazione. I giudici hanno anche ordinato il dissequestro e la restituzione di alcune società e la restituzione di somme di danaro sequestrate a Maria Marino, Francesco Cordì e Vincenzo Bagalà .