‘Ndrangheta, reddito cittadinanza al boss: 8 denunce nel Crotonese

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Il boss della cosca di San Leonardo di Cutro, nel Crotonese, riceveva anche il reddito di cittadinanza. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che lo ha denunciato insieme ad altre persone legate a cosche di ‘ndrangheta. Si tratta di Alfonso Mannolo, arrestato il 29 maggio 2019 proprio dalle Fiamme Gialle per associazione mafiosa, traffico di droga, riciclaggio, estorsione e usura. Nell’approfondire le indagini, tramite la collaborazione e l’interscambio informativo con l’Inps, i finanzieri crotonesi hanno scoperto anche altre 7 persone, familiari conviventi di soggetti arrestati insieme al boss nell’ambito dell’operazione “Malapianta”, che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza con false dichiarazioni.

Per arrivare a loro i finanzieri hanno passato al setaccio una lista di soggetti condannati definitivamente, o attualmente imputati e detenuti per associazione mafiosa, ed altri reati socialmente pericolosi. La normativa per accedere al reddito di cittadinanza prevede che tra i requisiti non vi siano misure cautelari personali in capo ai componenti il nucleo familiare non solo al momento della presentazione della domanda, ma anche durante il periodo di erogazione del beneficio. Mannolo e le altre 7 persone appartenenti alle famiglie fedeli alla cosca percepivano il reddito di cittadinanza nonostante conducessero un tenore di vita molto alto, come dimostrato dai numerosi beni di lusso sequestrati al termine dell’operazione “Malapianta”. Il danno accertato per le casse dello Stato ammonta a 92 mila euro.

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