Cassano All’Ionio: la città ha ospitato le reliquie di don Pino Puglisi

Redazione

Da pochi minuti hanno lasciato Cassano all’Ionio le reliquie del beato don Pino Puglisi, prete antimafia ucciso da cosa nostra proprio per il suo impegno contro il malaffare.  L’amministrazione comunale di Cassano, col sindaco Giovanni Papasso, e la Diocesi di Cassano All’Jonio, guidata dal vescovo e vice presidente Cei monsignor Francesco Savino, hanno accolto con vivo piacere la proposta dell’associazione di aprire la peregrinatio della reliquia del beato Pino Puglisi, unica tappa in Calabria, a Cassano da sabato scorso ad oggi. L’evento è stato organizzato, nell’ambito dell’anno sinodale voluto da Papa Francesco, dall’associazione “Città del Santissimo Crocifisso. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Giovanni Papasso, il presidente del consiglio Lino Notaristefano, il vicesindaco Antonino Mungo, l’assessore Elisa Fasanella, la consigliera con delega Carmen Gaudiano, i consiglieri Luigi Malomo, Giuseppe Graziadio, Pino Praino, dipendenti e dirigenti comunali (con in testa la comandante della Polizia Locale architetto Anna Maria Aiello) oltre a tantissimi referenti dell’associazione delle Città del Santissimo Crocifisso con in testa il vicepresidente Luigi Iuppa, sindaco di Geraci Siculo, e il segretario Giuseppe Semeraro. Presente anche l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta, tantissimi studenti e cittadini accorsi per partecipare all’evento, e altri rappresentanti del mondo religioso, delle forze dell’ordine, politico-amministrativo e dell’associazionismo.

Le dichiarazioni del vescovo Savino

“La legalità è una priorità, senza se e senza ma, perché è un mezzo che ci consente di raggiungere la giustizia- ha dichiarato il vescovo Sannino all’arrivo delle reliquie. “Accogliamo con grande gioia ed entusiasmo le reliquie di don Pino Puglisi, grande parroco e grande sacerdote in un quartiere difficilissimo quale è quello Brancaccio di Palermo ma lui comprese molto bene che per poter investire nel futuro della legalità e della giustizia bisognava partire dai bambini e dai giovani tanto è vero che diede vita al centro di aggregazione ed educazione “Padre nostro”. Dobbiamo investire in educazione soprattutto in termini di educazione, appunto, alla legalità, alla giustizia e soprattutto dobbiamo cercare di capire che noi siamo chiamati ad essere fraternità”.

L’intervento del sindaco Papasso

Papasso ha ringraziato tutti i presenti per il lavoro fatto e per l’organizzazione. “Tutti i giorni noi stiamo dalla parte della giustizia e ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura per il grande lavoro che stanno portando avanti contro tutti coloro che vogliono mantenere questa cappa sui nostri territori che sono bellissimi. I cassanesi camminano tutti i giorni a testa alta contro la mafia e la delinquenza che in questo comune deve essere debellata. Ricevendo le reliquie di Don Pino testimoniamo ancora una volta questo impegno anti mafia. Ma questo non basta: come ho detto anche in questi giorni spero che una parte dei due miliardi e mezzo di euro dell’accordo di coesione firmato tra la Premier Meloni e il presidente della Regione Roberto Occhiuto vengano investiti qui per creare lavoro e sviluppo evitando la fuga di cervelli e lo spopolamento. Cassano e la sua amministrazione comunale hanno eretto un muro altissimo contro la ’ndrangheta e ogni occasione è utile per rafforzarlo sempre più”.

Luigi Iuppa, sindaco di Geraci Siculo e vice presidente dell’associazione Città del Santissimo Crocifisso

“Abbiamo portato in pellegrinaggio la reliquia del Beato don Pino Puglisi a Cassano, portiamo fuori dalla nostra regione uno degli esempi più belli, il figlio più bello della Sicilia. Molte volte le regioni del Sud vanno sotto i riflettori per cose negative come la mafia e il malaffare per il mancato rispetto delle istituzioni. Oggi noi, invece, portiamo un esempio di vita e martirio a servizio della comunità”.

Don Santino Scileppi, parroco di Geraci Siculo

Don Santino ha raccontato come ha vissuto all’epoca il martirio di don Pino Puglisi rievocando anche l’importante ruolo che ha avuto all’epoca sia per la gente, sia per la classe dei seminaristi che avevano ricevuto il suo insegnamento. “Eravamo in vacanza in quei giorni e abbiamo appreso lì la notizia della morte di don Pino del 15 settembre del 1993 davanti alla casa dove abitava nel giorno in cui compiva 56 anni. Un gesto che ha aperto poi una stagione difficile per la Sicilia e l’Italia fatta di morti e attentati. Ho portato sempre nel mio cuore la testimonianza di questo sacerdote della Chiesa palermitana e universale beatificato il 25 maggio 2013”.

 

 

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