Movimento “Noi di RendeSì” nla paventata chiusura Reparto Prevenzione crimine Cosenza

Redazione

“Noi di RendeSì, al fronte dei principi di legalità ed a tutela della sicurezza pubblica sin dalla nascita del nostro movimento, condividiamo pubblicamente la preoccupazione per la paventata chiusura dei Reparti Prevenzione Crimine calabresi”, scrivono in una nota gli iscritti al movimento politico-culturale. “In nome e solo in nome della razionalizzazione, principio economico interpretato ad uso e consumo dei pubblici decisori, riteniamo, ed i fatti quotidiani purtroppo lo confermano, che non si debbano chiudere i presidi di sicurezza, e questo fa il paio con quanto continua a verificarsi nel settore della pubblica sanità, ma questa è tutt’altra partita, in dispregio ai valori fondamentali della Costituzione. A Rende, poi, dove di recente è stata sciolta l’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose, dove insistono il campus universitario più grande d’Italia e l’area industriale più grande della Calabria, dove risiedono i maggiori interessi economici, attuali e potenziali per nuovi investimenti pubblici e privati, con tassi di penetrazione della criminalità tra i più alti a livello nazionale”. Il territorio cosentino, “dai dati annuali sulla pubblica sicurezza, occupa i primi posti nei reati di mafia, atti di violenza, intimidazioni, usura e tangenti, furti, e quello rendese in particolare, perché centro economico e sociale dell’area urbana, si distingue per la pervasività dell’area grigia in tutti i settori della vita pubblica, istituzioni comprese. Ci uniamo, pertanto, all’appello rivolto dai Sindacati di categoria e dalle stesse Forze di Polizia ai nostri governanti affinché venga scongiurata la chiusura di questi importantissimi presidi di sicurezza per i cittadini dell’intera provincia cosentina”, concludono da “Noi RendeSì”.

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