Ponte sullo Stretto: Salvini “Giusta compartecipazione Calabria e Sicilia”. Le reazioni

Redazione

Finanziamento Ponte sullo Stretto: chiara la posizione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, su compartecipazione della Sicilia e della Calabria alla realizzazione dell’infrastruttura. “Il Ponte che regioni unisce? Sicilia e Calabria. Che ci sia una compartecipazione, seppur minima, mi sembra assolutamente ragionevole. Se ad ora ci mettono il 10% e lo Stato il 90% è giusto. E’ chiaro che per Sicilia e Calabria cambierà il mondo”, ha rimarcato Salvini a Radio24. Intervista focalizzata sul cambiamento dell’origine dei finanziamenti per l’infrastruttura. “Non è un’opera pubblica che unirà solo Sicilia e Calabria, ma tutta l’Italia ne gioverà. E’ chiaro che per la Sicilia e Calabria cambia molto, e quindi che ci sia una compartecipazione è stato condiviso coi presidenti”, incalza il ministro.

Sindaco Catanzaro, Nicola Fiorita: “Su Ponte Stretto serve referendum”

“Come i faraoni dell’antico Egitto, che impegnavano risorse economiche immani per costruire le ambiziose piramidi, il leader della Lega Salvini rastrella con ogni mezzo i soldi per finanziare un’opera, come il ponte sullo Stretto, che la Calabria non ha mai voluto e cercato. La smania di passare alla storia come il realizzatore del ponte sta portando il vicepremier leghista a rastrellare tutte le risorse disponibili, anche a costo di privare la già debole Calabria degli strumenti finanziari per programmare il suo sviluppo. L’emendamento, con cui parte dei soldi che serviranno per il ponte, se mai si farà, saranno presi dalla riduzione del Fondo Sviluppo e Coesione destinato alla Calabria fino al 2027 – aggiunge Fiorita – è inaccettabile nel metodo e nella sostanza. La Calabria diventa più povera sull’altare di un’opera della cui utilità è legittimo serbare dubbio”.

E lancia la proposta del referendum: “Ma poiché Salvini agisce come se il ponte sia sostenuto e apprezzato dalla popolazione calabrese, è forse venuto il momento di fare chiarezza su questo punto. Si indìca, come prevede lo Statuto della Regione Calabria, un referendum consultivo su questa opera e sulla sua obiettiva utilità. Si pronunci il corpo elettorale calabrese se effettivamente vale la pena sacrificare tutto per una sola opera. Ho la sensazione piuttosto netta – continua il sindaco – che l’opinione pubblica calabrese sia molto indifferente o, in molti casi, molto scettica su quest’opera. Io resto dell’idea che un potenziamento delle infrastrutture a terra e dei trasporti marittimi tra Calabria e Sicilia, associato a un ammodernamento delle flotte sotto il profilo tecnologico, risulterebbe una scelta più coerente, più economica e più eco sostenibile. Ma se proprio questo Governo vuole realizzare il ponte, non lo faccia con i soldi della Calabria. Salvini si costruisca il suo giocattolo con i soldi della Padania“.

M5S: “Rapina compiuta ai danni dei calabresi e siciliani”

“La rapina, ai cittadini calabresi e siciliani, è compiuta. Sono loro, infatti, che pagheranno, a caro prezzo, il Ponte sullo Stretto voluto da Salvini con risorse che sarebbero dovute servire ad altro, per supportare cioè la crescita di due territori fra i più poveri d’Europa”. Lo affermano i deputati calabresi del Movimento 5 Stelle Orrico, Baldino, Scutellà e Tucci, l’eurodeputata Ferrara ed il consigliere regionale Tavernise.

“Non ci sono i fondi per realizzare l’opera pubblica più divisiva della storia nazionale annunciata nella perenne campagna elettorale leghista? Benissimo, il governo li va a prendere, con un proprio emendamento alla Legge di Bilancio, nel Fondo di Coesione e Sviluppo: qualcosa come 2,3 miliardi di euro che alleggeriscono una manovra cieca e senza investimenti e rendono vani gli sforzi per bilanciare il divario fra Nord e Sud. E sì – continuano gli esponenti pentastellati -, perché quei soldi rappresentano il principale strumento che possiede il governo per il finanziamento e l’attuazione delle politiche di riduzione degli squilibri economici e sociali nel Paese. Dopo l’Autonomia differenziata ed altri provvedimenti predatori similari come quest’ultimo, è evidente come l’esecutivo sia nemico del meridione. D’altronde, l’emendamento, presentato questo sì coi favori delle tenebre, ci consegna l’immagine di un governo che, per camuffare una spregiudicata operazione di bassa politica, è pronto a tutto. Il governatore Occhiuto – concludono -, come da copione, mantiene la consegna del silenzio funzionale esclusivamente al suo feudo calabrese: magari, ci darà pubblicamente ragione fra un po’ così come ha già fatto, fuori tempo massimo s’intende, con il Reddito di cittadinanza e l’Autonomia differenziata”.

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