Sondaggio Swg: Roberto Occhiuto primo governatore del sud più gradito

Alessia Antonucci

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, si piazza al quarto posto del sondaggio Swg sul gradimento dei governatori italiani. Con il 52% – che fa registrare un + 6% rispetto allo scorso anno, il presidente calabrese risulta il primo tra i governatori del Sud e tra quelli forzisti. A guidare la classifica è Luca Zaia, presidente del Veneto, è il governatore italiano più gradito, seguito da Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia. I due leghisti, seguiti dalla new entry dell’Umbria Stefania Proietti, confermano tra marzo e maggio 2025 i risultati del 2024: alla domanda su quanto ritenga efficace l’operato di Zaia, ha risposto ‘molto’ o ‘abbastanza’ il 70% degli intervistati; per Fedriga la percentuale è stata del 64%. Terza è Proietti, prima governatrice del centrosinistra di questa classifica, con il 53%.  Al quarto posto troviamo il forzista Occhiuto. Quinto è Vincenzo De Luca, governatore Pd della Campania che sebbene ottenga lo stesso risultato di Occhiuto, 52%, è in calo di 4 punti rispetto allo scorso anno. Tra i primi cinque governatori, dunque, ce ne sono tre – Zaia, De Luca e Fedriga – che sono già al secondo mandato e che quindi, a regole vigenti, non potranno ricandidarsi. Al sesto posto c’è Eugenio Giani (Pd, Toscana), col 47% (+6% rispetto al 2024). Il neo-eletto Michele de Pascale (Pd, Emilia-Romagna) ottiene il 45%; segue Alberto Cirio (FI, Piemonte) con il 42% (-3%). Vito Bardi (FI, Basilicata) è al 39% (-4%) come Marco Bucci (centrodestra, Liguria) al 39%. Al 37% Alessandra Todde (M5s, Sardegna) e Francesco Acquaroli (FdI, Marche) che però sale di un punto. Attilio Fontana (Lega, Lombardia) è più in basso (35%, -3%). Stesso valore per Michele Emiliano (Pd, Puglia) che però registra un calo del 4%. Il terzetto di coda: stabile Marco Marsilio (FdI, Abruzzo) al 35%, penultimo Francesco Rocca (FdI, Lazio) al 31% ma in crescita del 2%. Ultimo, a distanza, Renato Schifani: il governatore FI della Sicilia è al 25%, in calo del 2%. 

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