cgil
“La Fillea Cgil Calabria con grande soddisfazione accoglie la notizia che trentadue ragazzi extracomunitari dei sessanta già selezionati, ospiti fino a poco tempo fa della tendopoli di San Ferdinando, tra qualche giorno lavoreranno, con un contratto a tempo indeterminato e, soprattutto, con la garanzia di tutti i diritti previsti dal relativo CCNL edile, come manovali in una azienda edile dell’Abruzzo, la 2d Costruzioni, società del gruppo “Dimensione solare”, storica impresa abruzzese. Una notizia questa che ci riempie di gioia in quanto questi ragazzi potranno intraprendere, a breve, avendo un lavoro, una vita dignitosa, libera e vedersi realizzati senza dover sottostare a nessuno “Caporale”. Un obiettivo di non poco conto”. Lo scrive Simone Celebre, Segretario Generale della Fillea CGIL Calabria.
“Un grosso plauso va pubblicamente a chi, mettendo in atto buone pratiche e lavorando alacremente, seriamente e, soprattutto, senza clamore, – scrive Celebre – ha reso possibile che questo “MIRACOLO” si potesse realizzare. Plaudiamo, quindi, ai compagni della Flai CGIL della Piana di Gioia Tauro e ai rappresentanti dell’associazione Interculturale International House che, con le loro relazioni, hanno permesso che ciò avvenisse. La decisione assunta dalla 2d Costruzioni, che per due mesi garantirà, a titolo gratuito, a questi lavoratori vitto e alloggio, oltre alla formazione obbligatoria attraverso i nostri Enti Bilaterali dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, come in questo periodo di grande ripresa del settore delle costruzioni, vi sia una pesante, diffusa ed evidente carenza di manodopera italiana che si registra, da Nord a Sud, nel settore edile e non solo”.
“Come Fillea Cgil Calabria, – prosegue il sindacalista – anche in vista della prossima e auspicata apertura di centinaia di cantieri, grazie agli ingenti finanziamenti che stanno arrivando e che continueranno ad arrivare nella nostra Regione previsti dai vari Piani e dalle varie Misure europee e nazionali, visto il recente rinnovo del CCNL edile che punta fortemente sui giovani, riteniamo che la nobile operazione fatta dalla 2d Costruzioni, cioè di far fronte alla carenza di manodopera italiana dando lavoro regolare a giovani extracomunitari che finora erano costretti a vivere come “INVISIBILI” ai margini della società, sia un’operazione che possa e, forse, debba essere ripetuta in tutto il territorio calabrese, dalle nostre aziende. Noi, come Fillea Calabria, fin da ora, offriamo la nostra disponibilità e la nostra fattiva collaborazione”.
FILCAMS e CGIL CALABRIA: chiudere centri commerciali nei festivi contro contagio
Chiudere i centri commerciali e le attività di distribuzione nei giorni festivi in Calabria come misura di prevenzione per contenere la Pandemia e come gesto d’attenzione verso le lavoratrici ed i lavoratori del settore. Lo chiede la CGIL.
“Chiediamo al Presidente Occhiuto di emanare una specifica ed urgente ordinanza al fine di tutelare la salute pubblica e la sicurezza di cittadini e lavoratori calabresi. Di fronte ai crescenti contagi, alle preoccupazioni sulla tenuta de Sistema Sanitario, al rischio di ricadere nell’inferno che abbiamo già vissuto nei precedenti anni, non ci si può semplicemente appellare ad un burocratico senso di responsabilità dei cittadini; occorre che le Istituzioni e chi le governa assuma scelte responsabili e nette”, si legge in una nota a firma di Angelo Sposato, Segretario Generale CGIL Calabria, e Giuseppe Valentino, Segretario Generale FILCAMS CGIL Calabria.
“Mai come in questo caso la prevenzione può essere migliore di una cura che comunque pagheremmo tutti pesantemente. Chiudere i centri commerciali nei giorni festivi – conclude la nota – significa non incentivare assembramenti e focolai che purtroppo stanno tornando a ripresentarsi”.
“Nei primi 10 mesi del 2021 ci sono stati 48 guasti alla linea che hanno prodotto 2377 minuti di ritardi, coinvolto 415 treni, cancellato parzialmente 94 treni e soppresso totalmente altri 40 treni”. Lo scrive la Filt-Cgil, in una nota firmata dal segretario generale calabrese Nino Costantino.
“E’ giunta l’ora di un cambiamento vero fra i dirigenti e una nuova strategia aziendale. L’amministratrice delegata di RFI Vera Fiorani venga subito in Calabria ad incontrare sindacati e istituzioni! Questi sono i numeri delle pesanti responsabilità di RFI nella regione. E sono numeri – aggiunge Costantino – che parlano chiaro: RFI ha abbandonato la Calabria. Al di là delle risorse del Pnrr che progetta una strana, incomprensibile e più lunga rete per l’Alta Velocità, le risorse per manutenere la rete ferroviaria calabrese sono state poche e spese male. Ma RFI fa orecchie da mercante, parla di centinaia di migliaia di euro di investimenti in manutenzione con il risultato di un aumento dei guasti sulla linea che hanno prodotto rallentamenti, ritardi, cancellazione di corse, coinvolto centinaia di treni e provocato disagi a migliaia di passeggeri. La rete ferroviaria calabrese è un colabrodo che produce un disservizio che non ha paragone con alcuna altra regione del Paese mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri”.
“Per RFI la Calabria è una regione canaglia, – continua la nota – si può anche non tenere in considerazione. Per questo chiediamo al Presidente della Regione Occhiuto di farsi sentire, di fare come l’assessore regionale ai trasporti della Lombardia che pochi giorni addietro a causa di un guasto alla rete che ha provocato un ritardo di soli 15 minuti ha convocato l’Amministratrice delegata di Rfi. Solo per 15 minuti! Invece in Calabria dove in 10 mesi si sono accumulati, a causa della rete fatiscente, più di 2 mila e 300 minuti di ritardo per RFI va tutto bene. L’AD di RFI venga in Calabria e dimostri con i fatti di non considerarci l’ultima periferia dell’impero”.
“Chiediamo anche alla deputazione calabrese – conclude il sindacalista – di portare nelle aule parlamentari un serio dibattito sullo stato dell’infrastruttura ferroviaria, per verificarne il grave abbandono e per impegnare RFI ad un cambio di rotta immediato nella strategia aziendale e nel management che ha provocato e mantenuto tale situazione”.
Sono in sofferenza i reparti di Pediatria degli Spoke di Corigliano e Cetraro. La grave carenza di Medici Pediatri, rischia di travolgere le due strutture, che fino ad oggi hanno retto solo grazie alla grande abnegazione dei pochi Medici disponibili – 3 su Corigliano, 4 su Cetraro – che garantiscono il funzionamento dei reparti H24, ma anche grazie alla convenzione con una società cooperativa di Medici Pediatri, operativa solo per Corigliano e al Pronto Soccorso di Castrovillari, che fino a fine maggio garantirà i turni concordati, ma che dall’1 giugno ha annunciato la propria indisponibilità a continuare, non essendo stati regolarizzati gli incarichi né effettuati i pagamenti arretrati.
Nei giorni scorsi, la Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno ha richiesto all’Azienda Sanitaria Provinciale, per il buon funzionamento del reparto di Pediatria di Cetraro, di procedere a contrattualizzare gli specializzandi Pediatri, come previsto dal cosiddetto “decreto Calabria”, e, nelle more, di estendere anche a Cetraro la convenzione con la cooperativa che fino ad oggi ha garantito turni di servizio alla Pediatria e Ostetricia di Corigliano ed al Pronto Soccorso di Castrovillari.
E invece, arriva la doccia fredda: non solo non abbiamo notizie in merito all’ingaggio degli specializzandi, ma addirittura la cooperativa annuncia che dall’1 giugno non erogherà più i suoi servizi, per nessuno degli Spoke individuati.
Questo comporterà che, a breve, Corigliano sarà costretta a chiudere Ostetricia, e quindi sull’intero Jonio cosentino non sarà più possibile partorire; a Castrovillari non potranno essere forniti servizi di consulenza pediatrica al Pronto Soccorso; a Cetraro il Reparto di Pediatria dovrà decidere per la chiusura, non potendo pretendere ancora più a lungo che i pochi Medici presenti garantiscano i turni H24, in aperta violazione delle norme regolanti i turni di lavoro e i necessari riposi.
È pertanto necessario che l’Azienda Sanitaria Provinciale assuma una forte decisione, affinché siano garantiti i diritti dei Medici-Lavoratori e, insieme, i diritti dei Cittadini.
Se a ciò aggiungiamo la possibile, e auspicabile, riapertura di un punto nascita sul Tirreno, diventa ancora più urgente reperire e individuare le figure mediche necessarie.
I Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo hanno incontrato questa mattina in modalità telematica il Ministro alla Salute, On. Roberto Speranza. Durante la riunione, convocata nei giorni scorsi su richiesta delle tre organizzazioni sindacali, sono stati posti all’attenzione del titolare del dicastero della Salute le criticità della sanità calabrese che, aggravate dall’emergenza pandemia, sono tuttora nodi irrisolti che compromettono la fruibilità dei livelli essenziali delle prestazioni per i cittadini: dalla necessità di riorganizzare la rete ospedaliera e la medicina territoriale, alla campagna delle vaccinazioni anti Covid, alla quantificazione del debito sanitario (con bilanci non approvati in alcune ASP) e al suo risanamento. I sindacalisti hanno ringraziato il Ministro per l’incontro, rilevando che è più facile incontrarsi con lui che con chi in Calabria lo rappresenta e che si registra una grave mancanza di dialogo e di confronto con il Commissario ad acta. Problema prioritario, hanno detto all’On. Speranza i Segretari Sposato, Russo e Biondo, è quello della carenza di personale: dall’ultimo incontro avuto con lui nel settembre scorso la situazione non è cambiata. La Calabria è l’unica regione che non è riuscita ad utilizzare le risorse destinate all’emergenza Covid sia per il potenziamento dei reparti dedicati, sia per il reclutamento di nuovo personale: nel dicembre scorso il Tavolo Adduce ha certificato che la nostra regione nel 2020 ha ridotto il costo del personale e il risultato è che non sono stati neanche coperti i posti vacanti in seguito ai pensionamenti. Le graduatorie sono ferme, i contratti non rinnovati, il precariato non stabilizzato, non si procede a concorsi. In Calabria, unica regione, al personale sanitario non è stata ancora corrisposta l’indennità Covid, pur essendo stato firmato un apposito accordo con la Regione il 6 luglio scorso. Nella distribuzione del fondo nazionale per la sanità, poi, non deve essere più presa in considerazione la spesa storica, ma deve essere tenuta in considerazione la distribuzione dei fondi in proporzione al numero degli abitanti. Non si comprende poi che fine abbiano fatto le risorse aggiuntive previste dal Governo nel Decreto Calabria, cioè circa 60 milioni/anno per il triennio 2021-2023, e circa 15 milioni destinati all’emergenza Covid. Il ministro chiederà al Commissario Longo la predisposizione di un cronoprogramma per la finalizzazione di queste risorse sugli investimenti per il settore. La cosa che preoccupa di più le OO.SS. è il fatto che tutti gli ospedali sono di fatto impegnati per la crisi pandemica e non c’è spazio per la cura di altre patologie anche importanti, dall’oncologia alle malattie cardiovascolari. Anche reparti importanti sono fermi perché il personale è stato impegnato per la pandemia. È stato, inoltre, chiesto al Ministro di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a chiarire il corto circuito venutosi a creare sul Sant’Anna Hospital di Catanzaro: una realtà occupazionale importante, le cui professionalità vanno salvaguardate. E in riferimento a questa vertenz,a va posta la massima attenzione sul sistema degli accreditamenti e degli appalti di fornitura di beni e servizi. Una delle conquiste dell’ultimo Decreto Calabria – hanno osservato ancora i tre sindacalisti – è nella dotazione dell’Ufficio del Commissario ad acta di figure competenti per affrontare i problemi specifici della sanità calabrese. Preoccupa perciò il fatto che sia la struttura commissariale, sia il Dipartimento alla Salute della Regione, siano di fatto privi di personale che verifichi gli accreditamenti, effettui i controlli sulle strutture pubbliche riguardo alle attrezzature di cui sono dotate sul mancato impiego delle risorse in questo momento eccezionale. Alla luce di tutto ciò, i sindacati confederali chiedono e sono disponibili per un contributo alla soluzione dei problemi e un confronto anche ai fini della redazione del Piano triennale del fabbisogno, un apporto che, pur tardivamente, il precedente Commissario aveva apprezzato. Per quanto riguarda i vaccini, il dato che emerge dall’azione delle tre strutture militari hub vaccinali di Siderno, Corigliano e Catanzaro nel vax day di questo fine settimana, dimostra che quando c’è il personale le cose funzionano e possono migliorare, considerato che ora i vaccini sono disponibili. Resta intanto senza risposta la domanda sull’utilizzo di 150.000 dosi, tra quelle somministrate nella voce “altro” e quelle spostate altrove. Bisogna, dunque, far sì che gli hub vaccinali operino a pieno regime, intervenendo anche su alcune disfunzioni riscontrate dai cittadini nella piattaforma di prenotazione. Il Ministro Speranza, manifestando la propria consapevolezza delle difficoltà di un quadro le cui problematicità, provenienti da lontano, sono state aggravate dalla pandemia, ha apprezzato la volontà di dialogo delle OO.SS. e rinnovato la disponibilità alla massima attenzione verso le specificità della Calabria: dalla sfida dei vaccini per sconfiggere il virus alle problematicità dei bilanci, tenendo conto delle competenze del Mef; dalla velocizzazione della fase attuativa del Decreto Calabria al personale della struttura commissariale; dalla predisposizione del programma operativo del piano di rientro 2021-2023 per l’utilizzo dei 60 milioni ai processi di autorizzazione e accreditamento. Ha, inoltre, assicurato il suo intervento perché ci siano momenti di dialogo tra il Commissario Longo e le parti sociali, il cui apporto è importante per la loro capacità di lettura della realtà territoriale. In particolare, l’On. Speranza interverrà per l’erogazione dell’indennità Covid e, per quanto riguarda il reclutamento del personale sanitario, ha condiviso l’urgenza di un confronto con il Commissario ad acta. Un confronto necessario, in relazione al piano del fabbisogno 2021-2023, ai fini della garanzia dei LEA e del recupero dei ritardi nei servizi per i cittadini, del funzionamento delle strutture ospedaliere e del sistema sanitario regionale in generale. Infine, il Ministro si è impegnato a chiedere l’intervento del Mef in relazione alle difficoltà riscontrate nella redazione dei bilanci, soprattutto nelle Asp di Cosenza e Reggio Calabria, per le quali va fatta un’operazione stralcio relativa ai bilanci degli anni passati.
Cgil, Cisl e Uil Calabria: “prendiamo le distanze da iniziative pasticciate della Regione sul precariato”
«Le notizie di stampa che, anche da oltre i confini calabresi, parlano di iniziative della Regione Calabria relative al precariato, come alcuni messaggi vocali che viaggiano sui social, destano preoccupazione e qualche sospetto. Il sindacato confederale – dichiarano i Segretari generali regionali di Cgil, Angelo Sposato, Cisl, Tonino Russo, e Uil, Santo Biondo – prende le distanze non già dal personale eventualmente interessato, che merita rispetto e non di essere preso in giro, ma da manovre non chiare che non risolvono i problemi e non guardano alla questione nel suo complesso. Basti pensare che nella Regione Calabria, sguarnita negli organici, invece di sostituire il personale che viene collocato in quiescenza, lo si tiene in servizio mediante forme di collaborazione che comportano un impiego di risorse da investire ben diversamente, per esempio nella stabilizzazione di quei lavoratori precari che di fatto mandano avanti gli uffici regionali. Questa è una condizione necessaria perché si possa avere un confronto serio tra Regione e sindacati confederali sulla questione dei precari. È capace la classe politica calabrese di assumere seriamente la responsabilità di dare finalmente risposta all’enorme bacino di lavoratori precari che lavora nelle strutture regionali e sub regionali? Oppure si vuole continuare con il promettere tutto a tutti, che significa un sostanziale niente per nessuno, di cui può andare “fiera” questa legislatura regionale? Scandali, fughe dalle porte di servizio, inottemperanza ad obblighi legislativi sulle stabilizzazioni, mancato rispetto degli accordi sindacali, spreco e sperpero di risorse che, invece di essere indirizzate alla stabilizzazione del personale precario, alimentano la logica del sussidio, percorsi di contrattualizzazione sbandierati urbi et orbi, ma senza uno straccio di reale proposta tecnico-operativa. Questo è in sintesi l’operato della Giunta e del Consiglio regionale attualmente in carica. Alla luce di tutto questo – proseguono Sposato, Russo e Biondo –, bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di capire che della problematica del precariato calabrese dovrà rispondere la politica calabrese nella sua interezza, non certo il sindacato che in più occasioni ha dato prova di responsabilità e disponibilità nel volere risolvere davvero uno dei mali storici della nostra regione. A voi politici, dunque, la scelta: proseguire nella legittimità delle procedure, oppure nascondervi dietro la foglia di fico della finta legalità produttrice di clientela e di incarichi ad personam che, leggendo le cronache recenti, sembra non scandalizzare nessuno dell’attuale classe politica regionale. Il sindacato è, tra l’altro, ancora in attesa della convocazione del tavolo regionale sulle politiche attive per il lavoro, che doveva essere finalizzato a dare sull’occupazione risposte rispettose della dignità delle persone. Se la volontà della Regione è realmente quella di dare una svolta alla vicenda dei precari nella direzione di azioni chiare e risolutive, Cgil, Cisl e Uil Calabria sono immediatamente disponibili a un confronto per cercare, nel rispetto delle norme vigenti, le soluzioni praticabili. A lavoratori che attendono da anni il giusto riconoscimento per un impegno al servizio dei cittadini calabresi non si danno risposte con manovre da campagna elettorale, attente a piccoli orticelli, con cui si continuano a generare forme di dipendenza dalla politica. Cgil, Cisl e Uil Calabria – concludono i Segretari generali Sposato, Russo e Biondo – terranno nei prossimi giorni un attivo unitario per convocare un’iniziativa di mobilitazione davanti alla Cittadella regionale sia sui temi del precariato, sia sulla sanità e sulla somministrazione dei vaccini anti Covid che preoccupano non poco, insieme alla questione del lavoro, i cittadini calabresi. Così, cara Regione, non va».
Un incontro urgente per discutere della situazione in cui versano i lavoratori di Progetto Esse srl e Leonida srl, dislocati in diversi punti vendita sparsi sul territorio della provincia di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza. È quanto chiesto al prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, da Filcams Cgil e Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo che segnalano “il concreto quanto prossimo rischio di incertezza lavorativa e salariale.
Si segnala – si legge nella lettera inviata al prefetto di Catanzaro – a tal proposito che la società facente capo al gruppo Perri ha ceduto poco più di un anno fa il ramo d’azienda comprendente la grande distribuzione alimentare alla società Progetto Esse srl ed alla società Leonida srl. Ad oggi risulta che, per effetto di alcuni rilievi mossi dagli organi competenti in merito alla messa in sicurezza di alcuni punti vendita, è stata comunicata all’azienda Perri la restituzione di un punto vendita di Lamezia Terme.
Dal 20 gennaio i lavoratori sono tornati nella disponibilità dell’azienda Nuova Nave srl, senza il rientro effettivo sul posto di lavoro e senza conoscere il proprio futuro lavorativo. Inoltre – spiegano ancora Filcams Cgil e Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo – in data 16 gennaio 2021, l’azienda Perri ha chiesto l’immediata restituzione di tutti i punti vendita originariamente ceduti. La forte preoccupazione delle maestranze è determinata dal fatto che una serie di aziende del gruppo Perri come la Nuova Nave srl versano in condizioni finanziarie precarie”.
Pertanto, Filcams Cgil e Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo chiedono al prefetto di Catanzaro di convocare un incontro urgente, con tutte le parti coinvolte “per discutere la problematica esposta al fine di poter addivenire ad ogni soluzione utile a salvaguardare la continuità occupazionale dei lavoratori”.
I segretari regionali Cgil, Cisl e Uil, hanno formulato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro e alla Procura della Corte dei Conti, a seguito dell’incredibile intervista dell’ormai ex Commissario Cotticelli: “La situazione in Calabria è critica. Stiamo vivendo la seconda ondata pandemica e siamo ad un passo dal crollo, come attestano le dichiarazioni e le proteste di un personale sanitario allo stremo. Gli ospedali sono in tilt, i pazienti versano in gravi condizioni e il Pronto Soccorso è saturo. Vogliamo ricevere risposte e aiuti immediati”
I segretari generali calabresi della Cgil Angelo Sposato, della Cisl Tonino Russo e della Uil Santo Biondo, hanno scritto al ministro della salute Roberto Speranza, per sollecitare un incontro urgente “in prossimità della scadenza del decreto Calabria”. I tre sottolineano la necessità di un nuovo incontro “alla luce anche della grave situazione che si è determinata nella nostra regione. Ora più che mai serve un grande senso di responsabilità per gestire una fase emergenziale che suscita grande preoccupazione”.
La CGIL lamenta il mancato invito della Commissione parlamentare antimafia. Con una nota il segretario regionale, Angelo Sposato, sottolinea: “Un dato certo e incontrovertibile è la ricorrente costituzione di parte civile che la CGIL ha inteso avviare nei diversi processi di ‘ndrangheta. Ora, atteso che, l’impegno antimafia è una cosa seria e va affrontato dando soluzioni e non solo ascoltando chi si vuole, invitiamo la commissione parlamentare a prestare attenzione alle parole dei procuratori antimafia calabresi quando chiedono organici efficienti, uomini e mezzi nei tribunali, nell’area della investigazione, nelle forze dell’ordine. L’idea che a Roma si è al Governo e in Calabria, no, deve ritenersi superata per senso di responsabilità e rispetto verso i cittadini calabresi, che meritano più considerazione e, l’impegno concreto di tutte le forze politiche per l’affermazione della legalità”.
E’ stata illustrata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, nel corso di una conferenza stampa, la piattaforma rivendicativa in vista della manifestazione in programma mercoledì prossimo, 8 luglio, alla Cittadella regionale e dedicata ai temi della sanità. Tema della manifestazione é “Emergenza sanità in calabria: dal piano di rientro al piano di rilancio”. Questi i punti alla base della manifestazione. Per il diritto alla salute oggi negato: una Sanità pronta alle nuove emergenze; garanzia dei Lea; modifica e superamento del Decreto Calabria; stop a questo inconcludente commissariamento (10 anni di aumento di tasse senza alcun risanamento); efficientamento e riorganizzazione del Dipartimento regionale della Salute; Il diritto dei calabresi a curarsi in Calabria; ospedali in rete moderni e tecnologici; rafforzamento della Rete dei servizi di Medicina territoriale per una reale presa in carico del paziente; mai più sprechi, ruberie e malaffare; piano straordinario per accorciare le liste di attesa; la Sanità privata a servizio della rete pubblica con applicazioni delle stesse norme contrattuali e di lavoro; riorganizzare i servizi di welfare e socio-assistenziali; tempi certi per la realizzazione dei cinque nuovi ospedali di Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Sibari e Piana di Gioia Tauro; unificazione delle Aziende ospedaliere di Catanzaro “Pugliese Ciaccio” e “Mater Domini”; Innovazione tecnologica nella rete dell’Emergenza/Urgenza; maggiori controlli nelle Residenze sanitarie per anziani; più strutture pubbliche per disabili e un’assistenza di prossimità per anziani. Per la valorizzazione delle professionalità del personale sanitario I segretari generali dei sindacati hanno indicato i seguenti punti: riconoscimento indennità Sars-CoV-2 e premi economici al personale sanitario che ha fronteggiato il covid, eroi oggi dimenticati; stabilizzazione personale precario; Scorrimento graduatorie idonei; Rinnovi contratti a tempo determinato in scadenza; nuove assunzioni che rispettino il reale piano del fabbisogno; riqualificazione professionale; Reinternalizzazione servizi; più tutela e sicurezza per il personale sanitario. “La sanità è un bene comune – hanno concluso Sposato, Russo e Biondo – . difendiamola”.
“Nei giorni scorsi avevamo ripetutamente preso posizione sulla tragedia che ha riguardato la Rsa Domus Aurea di Chiaravalle e nella considerazione della gravità della situazione, testimoniata dalla ventunesima vittima, vogliamo rivolgere un ulteriore azione di forte denuncia per quanto accaduto, condividendo e plaudendo alla già avviata azione della competente Procura tendente ad accertare le gravi responsabilità rispetto ad una situazione che avevamo già provveduto a segnale agli organi competenti, al fine di facilitare e trovare soluzioni che riguardassero sia la tutela della salute degli ospiti della detta struttura, che la dovuta prevenzione in favore degli operatori”. Lo affermano in una nota le segreteria di Cgil Calabria, Spi Cgil Calabria, CgilL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo e Spi Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo. “Il ruolo svolto dalla Cgil – prosegue la nota – ha sicuramente evitato che la situazione avesse contorni più pesanti, ma le vittime ad oggi testimoniano, ancora una volta, le responsabilità, di chi avrebbe dovuto preventivamente adoperarsi per la salvaguardia di ospiti ed operatori, che dovrà essere accertata e sottoposta al giudizio della Magistratura. Qualora la magistratura inquirente dovesse ravvisare responsabilità di natura penale nei confronti di coloro che saranno ritenuti responsabili di questa strage, verificheremo l’ipotesi di essere ammessi come parte offesa e quindi di costituirci parte civile nell’eventuale processo penale”.
“E’ importante che in queste ore le amministrazioni comunali individuino criteri uniformi per l’erogazione dei bonus per il sostegno alimentare delle famiglie, onde evitare ricorsi impropri a chi non è in reale stato di bisogno”. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario generale della Cgil calabrese Angelo Sposato. “Occorre erogare le somme – prosegue Sposato – a chi non percepisce risorse o altri sostegni pubblici, avvalendosi di servizi sociali e fornendo gli elenchi, che non dovranno essere divulgati per il rispetto della dignità delle persone, alle forze dell’ordine per effettuare i necessari controlli. I sindaci dovrebbero intervenire verso le proprietà aziendali delle rivendite alimentari, supermercati, negozi di vicinato alimentare, per sterilizzare eventuali aumenti ingiustificati dei prodotti alimentari e di uso quotidiano. Occorre, altresì, attivare, per le persone anziane e con fragilità, convenzioni per la spesa a domicilio”.