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Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha conferito a Carlo Guccione l’incarico di responsabile Sanità nel Mezzogiorno. Una nomina nazionale che arriva «anche alla luce delle battaglie condotte negli ultimi dieci anni da Guccione per la difesa della sanità territoriale».
«Ringrazio Letta per l’incarico conferitomi e lo ringrazio per la stima che ha avuto nei miei confronti. È da anni – dichiara Carlo Guccione – che seguo le vicende della sanità calabrese. Una sanità da codice rosso, dalle tante facce oscure. La Calabria ha una montagna di risorse in sanità che non riesce ad utilizzare: gli strumenti ci sono, quello che è mancato in questi anni è stata la capacità e la volontà politica della classe dirigente. Oggi si aggiunge un’altra sfida, quella del Pnrr. Il Mezzogiorno ha davanti una grande opportunità e non può farsi sfuggire questa occasione per colmare il divario storico con il resto del Paese. Qui si gioca anche la vera rivoluzione sanitaria per il Sud. Il mio impegno non mancherà, l’incarico che mi è stato conferito dal Partito Democratico non sarà semplice ma conosco bene il settore sanitario nelle sue tante sfaccettature. E spero di poter essere utile a far uscire la Calabria da questa continua emergenza sanitaria».
«In questi anni ho denunciato il sistema delle proroghe degli appalti, come ad esempio nel sistema della ristorazione negli ospedali in prorogatio da oltre dodici anni, il sistema dei doppi e tripli pagamenti, interessi moratori, decreti ingiuntivi su ritardati pagamenti. Così come per il patrimonio immobiliare, – sottolinea Guccione – ho tentato di riscostruire quello delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi: un patrimonio di oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro».
«È da anni ormai – dice Guccione – che segnalo quanto accade in una delle Aziende sanitarie più grandi del Mezzogiorno: l’Asp di Cosenza. Si sono succeduti ben 8 commissari ma nessuno è riuscito ad approvare i Bilanci dell’Azienda sanitaria dal 2018 in poi. L’inchiesta della Procura di Cosenza ha consentito di far luce sulle dinamiche sottostanti la falsificazione dei bilanci consuntivi dell’Asp di Cosenza nel triennio 2015-2017. A dimostrazione che le denunce fatte in questi anni e l’allarme lanciato dalla Corte dei conti avevano un fondamento. Continuerò a far emergere tutte le anomalie e le facce oscure del sistema sanità calabrese con l’obiettivo di spezzare questo Sistema che ha dilapidato milioni di risorse che dovevano essere destinate alle cure dei cittadini».
Un blitz in Calabria per tentare di mettere ordine nella situazione caotica della candidatura del centrosinistra per le regionali dopo il ritiro di Nicola Irto. Il responsabile Enti locali del Pd Francesco Boccia nel pomeriggio, è arrivato a Lamezia Terme e si è concesso ai microfoni dei giornalisti e alla domanda sulla mossa di Nicola Irto ha risposto così: «Ringrazio Nicola Irto per il lavoro eccezionale che ha fatto fino a oggi, da lì ripartiamo. In questo momento è inutile fare previsioni, perché bisogna lavorare e soprattutto bisogna aiutare la parte migliore della Calabria, vasta, a credere in se stessa e soprattutto a costruire insieme un futuro di cui ha bisogno il Paese, perché se cresce la Calabria cresce il mezzogiorno e cresce l’Italia».
Dunque Boccia guarda oltre, la visione del Pd si sposta su un campo aperto, si prende atto della proposta di Conte e si considerano le primarie uno strumento democratico che può raoresentare l’atrma vincente nei confronti dei competitor…
«E’ evidente che il nostro obiettivo è costruire un campo largo che rappresenti tutta la Calabria migliore» ha proseguito Boccia, commentando le dichiarazioni dell’ex premier Giuseppe Conte, per il quale serve in Calabria un patto tra le forze progressiste. «Una Calabria – ha aggiunto Boccia – che ha tanta voglia di cambiare, di uscire da questa condizione che è sotto gli occhi di tutti, che merita una sanità pubblica molto più forte, una scuola pubblica aperta mattina, pomeriggio e nei fine settimana, perché i nostri ragazzi hanno bisogno di sentire lo Stato accanto. C’è bisogno di sottolineare – ha proseguito il responsabile enti locali del Pd – che degrado sociale e degrado ambientale vanno purtroppo di pari passo, e la Calabria ha bisogno che questo suolo straordinario venga difeso ogni giorno. C’è bisogno di progressisti e riformisti insieme, e soprattutto di mettere fuori dal perimetro della storia dei calabresi i sovranisti e la destra dei fili spinati, la destra che ci vuole fuori dall’Europa. Per fare questo c’è bisogno di un campo largo. Il lavoro straordinario fatto in questi mesi dal centrosinistra lo continueremo e vogliamo farlo con tutti quanti dentro. Sono qui nella sede regionale del Pd – ha concluso Boccia – perché intorno al Pd c’è sempre stata una coalizione ampia».
«Le primarie sono sempre una grande occasione di partecipazione e di confronto democratico. Ed in questi due giorni ci stiamo confrontando con tutte le forze politiche con tante forze civiche, con il mondo del volontariato che intorno alla coalizione di centrosinistra ha deciso di costruire un fronte ampio, il fronte del noi che è assolutamente alternativo rispetto all’io messo in campo dal sindaco di Napoli che si è trasferito in Calabria, immaginiamo temporaneamente. Questo noi – ha aggiunto Boccia – ha una visione della società molto chiara: cioè la visione di chi mette davanti a tutto la lotta alle diseguaglianze e la Calabria è il tema prioritario nel Paese per la lotta alla diseguaglianze. Questa nostra visione è profondamente alternativa ad una destra che sta decidendo nel chiuso delle stanze romane se tocca alla Lega, se tocca a Fdi o se tocca a Fi. Questo modo di decidere non è un modo che trova residenza nella storia dei progressisti e dei riformisti. Per questa ragione in questi giorni ripartiamo da questa idea di grande partecipazione civica ed ovviamente prendiamo atto dell’apertura molto importante del presidente Conte ed anche di confronto e di partecipazione possibile del movimento 5stelle».
“Il Partito Democratico in Calabria è commissariato praticamente da un decennio, una comunità che è vista ormai come la terra dei commissariamenti o dei commissari. Io credo sia arrivato il momento per il partito di invertire la rotta. Per radicare e ricostruire la comunità dei democratici è necessario che ne siano riorganizzate le federazioni, restituendo anche il giusto e sano protagonismo ai circoli, che devono assumere il ruolo di motore del dibattito e dell’iniziativa politica a livello territoriale e nazionale, soprattutto in una fase storica cosi delicata per il nostro Paese”. Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà partecipando all’Assemblea nazionale del Pd. “Da Ministro per il Mezzogiorno Peppe Provenzano – ha aggiunto Falcomatà – ha fatto un lavoro straordinario per la programmazione delle risorse in arrivo per la ripresa postpandemica, anche legate al tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ora è importante capire quali sono le regole di ingaggio, perché non possiamo rassegnarci ad una ripartizione che vede fortemente penalizzato il sud del nostro Paese. Vorrei che l’intero Pd, in tutte le sue articolazioni, anche a livello nazionale, facesse propria questa battaglia. Come testimoniano gli studi Svimez, il rischio è che le risorse individuate nel Recovery Plan, non siano considerate come aggiuntive, quindi finalizzate a colmare il gap storico di crescita con le altre aree del Paese e dell’Europa, ma come sostitutive di quelle ordinarie. Per una corretta perequazione, le risorse destinate al sud dovrebbero essere raddoppiate e considerate aggiuntive rispetto ai fondi europei già previsti per lo sviluppo del Mezzogiorno”. “Su questi temi è importante che il Pd – sostiene ancora Falcomatà – dica finalmente parole chiare e nette, cosi come sulla questione del Regionalismo differenziato, che costituisce un altro strumento di discriminazione territoriale sul quale è necessario fare una battaglia politica da parte dell’intero partito”.
“Le dure critiche della Cgil sullo sperpero di risorse che sta operando la Giunta regionale, mi trova pienamente d’accordo: già il mese scorso avevo manifestato pubblicamente la necessità di andare a votare al più presto; oggi lo ribadisco, perché le elargizioni elettoralistiche sul fronte economico e l’immobilismo sul fronte sanitario sono diventati intollerabili”. È quanto afferma il capogruppo PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua. “Noi – prosegue – siamo pronti. Abbiamo scelto Nicola Irto: un candidato calabrese, giovane, competente, capace di rappresentare al meglio il campo riformista. Non se ne può più dello scempio di denaro pubblico operato quotidianamente dal centro destra e della evidente incapacità (o forse è mancanza di volontà) di fornire al Commissario alla sanità gli strumenti adeguati per svolgere il suo compito. D’altra parte, sarebbe un danno enorme sostenere e favorire progetti di corto respiro come quello oggi messo in campo da qualcuno che pensa di colonizzare la Calabria. Anche questo dovrebbe indignare chi pensa alla Calabria fatta di persone perbene e pronte ad assumersi le proprie responsabilità”. “Affidarsi al sindaco di Napoli – conclude Bevacqua – significherebbe non solo sfiduciare i calabresi ma aprire un’autostrada al centro destra. Per questo noi siamo pronti per il voto. Naturalmente, in piena sicurezza e Covid permettendo”.
La campagna elettorale in Calabria entra nel vivo e dopo la conferma dell’alleanza tra Luigi de Magistris e Carlo Tansi arriva la scelta del Pd. Il gruppo dirigente dei democratici calabresi ha chiesto ufficialmente a Nicola Irto di accettare la candidatura alla Presidenza della Regione.
È quanto sancito nella riunione svolta a Lamezia Terme alla presenza del commissario regionale del partito, Stefano Graziano, dei consiglieri regionali, dei parlamentari, dei segretari provinciali, del sindaco della Città metropolitana di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e del presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.
La decisione del tavolo di coalizione aveva già assegnato al Pd il compito di indicare il candidato per le prossime consultazioni regionali.
Scuola, la proposta di Barbanti (Pd): “Tamponi settimanali per insegnanti e personale”
“Coloro che gravitano intorno al campionato di calcio sono sottoposti settimanalmente al tampone. In attesa della vaccinazione, facciamo lo stesso per le scuole: un tampone settimanale per insegnanti, personale amministrativo, personale Ata e per i nostri figli. Andiamo a scuola in sicurezza”. Questa la proposta dell’ex parlamentare Pd Sebastiano Barbanti sul tanto discusso ritorno a scuola.
“La crisi pandemica – afferma l’onorevole lametino – ci ha tolto tanto, molto: l’affetto dei nostri cari, la socialità, la sicurezza. Ci sta ora togliendo forse la cosa più cara ed importante: il futuro dei nostri figli. Futuro che è indissolubilmente legato a quello della scuola perché tra qualche anno rischieremo di rimpiangere il vuoto culturale che si è creato anche rispetto al resto d’Europa, territorio nel quale i nostri figli si troveranno a vivere ed a competere”.
“È chiaro però che bisogna contemperare le giuste esigenze di istruzione con quelle della sicurezza – prosegue Barbanti -. Nessuno immagina di voler mandare i propri figli in luoghi ritenuti non sicuri e, davanti ad un’emozione di “pancia”, a poco servono i freddi numeri che pur ci dicono che le scuole non sono fonti e veicolo di contagio né focolai. La soluzione non può essere un triste balletto di estemporanei decreti ad hoc o di sentenze del Tar in merito alle aperture o meno delle scuole poiché non fanno altro che aumentare il clima di incertezza e preoccupazione”.
“Trovo però assurdo che in uno Stato civile, nel 2021, dopo un anno ormai dall’inizio della pandemia, con le prime vaccinazioni in atto, la Serie A di calcio giochi e le scuole debbano restare chiuse. Rischia di passare come un messaggio pessimo”.
Regionali in Calabria, Tansi: “Costretto ad abbandonare tavolo della trattativa con Pd e centrosinistra”
“Prendo atto che gli impegni presi sono stati disattesi e sono costretto ad abbandonare il ‘tavolo della trattativa’” con il Pd e il centrosinistra. Lo annuncia il fondatore del Movimento ‘Tesoro Calabria’, Carlo Tansi.
“Sono stato informato – esordisce Tansi – che la riunione del ‘tavolo del centrosinistra’ fissata per stasera allo scopo di definire il nome del candidato alla presidenza della Regione di una eventuale coalizione, è stata rinviata. Pertanto il termine temporale di 72 ore, concordato all’unanimità nella riunione di venerdì scorso, risulta di fatto superato senza nessun plausibile motivo.
Con rammarico – prosegue Tansi – prendo atto che gli impegni presi sono stati disattesi e, coerentemente con le indicazioni degli esponenti del movimento civico ‘Tesoro Calabria’, condivisi da quanti si sono posti al mio fianco per sostenere una battaglia elettorale finalizzata a cercare di vincere le elezioni del prossimo 14 febbraio, sono costretto ad abbandonare il ‘tavolo della trattativa’, a cui avevo aderito al solo scopo di trovare una soluzione unitaria, per l’attuazione di un programma di governo della Regione, realmente e integralmente innovativo”.
Tansi aggiunge: “Evidentemente devo constatare che le formazioni politiche che mi hanno invitato, in 4 giorni e dopo la prima settimana dall’inizio della fase di campagna elettorale, non sono stati in grado di proporre né un programma integrativo a quello proposto da ‘Tesoro Calabria’, né il nome di un candidato alla presidenza che, al posto mio, fosse in grado, per volontà politica, di sostenerne la coraggiosa realizzazione, contro i legacci di stampo clientelare, gli accordi trasversali e la lotta alla malavita organizzata”.
Elezioni regionali, Tansi lascia il tavolo del Pd: “Vogliono lo sfacelo della Calabria”
Carlo Tansi ha ufficialmente abbandonato il tavolo del centrosinistra in aperto contrasto con i vertici regionali del partito democratico e del commissario regionale Stefano Graziano.
Il leader del movimento Tesoro Calabria lo ha comunicato poco fa con un post molto duro sulla sua pagina di Facebook, nel quale non ha risparmiato parole al veleno soprattutto nei confronti di Graziano.
“Poco fa – si legge nel post di Carlo Tansi – ho lasciato il tavolo di confronto appena aperto perché non voglio essere complice de PDiota Mario Merola e del suo put (partito unico della torta, ndr) che vogliono chiaramente lo sfacelo della Calabria”.
Nei giorni scorsi, Tansi aveva già anticipato che non avrebbe partecipato al tavolo di confronto perché, nell’idea dell’ex capo della protezione civile e del suo movimento, deve essere lui a guidare la corsa alla Cittadella nelle elezioni del 14 febbraio prossimo.
In un altro post Tansi chiede “perché il put non vuole la mia candidatura?” aggiungendo che “il nostro tsunami arancione spazzerà il put, il partito della torta”.
“I 5Stelle di Crotone sperano di recuperare consensi elettorali attaccando il leader della Lega, Matteo Salvini, su argomenti tanto generici quanto inconsistenti. Dovrebbero invece ricordare ai cittadini crotonesi che sono al Governo con il Pd e con Matteo Renzi che odiavano e che volevano distruggere politicamente; che a Crotone hanno ottenuto oltre il 50% alle politiche e che i risultati di questo grande consenso sono pari a zero; che il loro modo di interpretare il reddito di cittadinanza ha creato danni enormi alle aziende, ha aumentato a dismisura il debito pubblico e non ha creato neanche un posto di lavoro produttivo”. A sostenerlo, in una nota, è la Lega Salvini Premier di Crotone e provincia. “I 5Stelle sanno – è detto nella nota – che il bilancio della loro politica è fallimentare. Cos’hanno da raccontare ai cittadini e da difendere? Il nulla. Solo il nulla. Solo chiacchiere inconcludenti. Arrivati al potere i 5Stelle sono diventati il partito più ‘poltronista’ della storia della Repubblica italiana. Si erano impegnati a limitare a solo due i mandati parlamentari (cioè non più di due remuneratissime elezioni alla Camera o al Senato), e subito si sono pentiti passando a tre. Bello vivere con migliaia di euro versati da Camera e Senato, vero? Perché i militanti dei 5Stelle non vanno a urlare contro Grillo e Di Maio? Perché non si ribellano contro coloro i quali li hanno presi in giro? I 5Stelle sono oggi i migliori alleati di Matteo Renzi e del Pd, perché non lo spiegano ai loro elettori crotonesi?”. “Ve lo dice la Lega: perché – riporta ancora la nota – si vergognano, perché non hanno argomenti, perché hanno disatteso e contraddetto tutto ciò che avevano promesso in campagna elettorale. I crotonesi lo sappiano: oggi il Pd, Matteo Renzi, Bersani, D’Alema, Grillo, Di Maio, Conte e Prodi sono tutti rappresentanti di un unico partito, quello delle poltrone ad ogni costo e dello spaventoso aumento del debito pubblico che renderà difficile la vita quotidiana a generazioni e generazioni di Italiani, Calabresi e Crotonesi. Ricordate cittadini crotonesi: se voterete 5Stelle di fatto starete votando per Matteo Renzi. Scegliete la Lega se volete davvero che le cose cambino”.
“Il Partito Democratico nelle scorse settimane ha presentato una proposta per una nuova politica industriale. È arrivato il momento di fare scelte strategiche e concentrare le risorse sugli investimenti. L’accordo raggiunto nel vertice dell’Unione Europea sulle risorse del Recovery Fund che assegna 209 miliardi all’Italia, di cui molti a fondo perduto, può rappresentare una straordinaria occasione per la Calabria e il Mezzogiorno. Innestare innovazione, sostenere la transizione green e digitalizzare le imprese: sono questi solo alcuni degli spunti per rilanciare un Sud che non può essere immaginato senza imprese. L’obiettivo? Trasformare il Mezzogiorno in una opportunità di crescita”. È quanto afferma il consigliere regionale e responsabile nazionale “Crisi industriali” del Pd Carlo Guccione che domani, mercoledì 22 luglio, insieme al responsabile nazionale “Lavoro” del Pd Marco Miccoli, inizierà un tour nazionale per le aree industriali in crisi per fare il punto della situazione e superare le attuali criticità per lo sviluppo produttivo delle varie aree. “Aree di crisi industriali: idee e proposte. Per un Sud per l’impresa”. È questo il titolo dell’iniziativa del Partito Democratico organizzata dal responsabile nazionale Crisi industriali Pd Carlo Guccione e dal responsabile nazionale Lavoro Pd Marco Miccoli. “Ripartiamo, Calabria. Ed è proprio da qui, infatti, che parte il tour nazionale. Dall’area ex Sir di Lamezia Terme – spiega Guccione – dove furono investiti oltre 230 miliardi di vecchie lire per la realizzazione dell’intero complesso, fino all’ex area industriale Vibo Marina – Bivona – Triparni – Porto Salvo. Un Sud per l’impresa orientato all’innovazione e alle sfide che il dopo Covid ci pone davanti e che devono coinvolgere in toto il Mezzogiorno e le aree interne anche attraverso il Piano Sud 2030, rendendo la politica di coesione europea e nazionale realmente aggiuntiva e non sostitutiva alle politiche ordinarie”. Dunque, prima tappa a Lamezia Terme dove domani, mercoledì 22 luglio, si terrà un incontro alle ore 11 nell’area produttiva Papa Benedetto XVI, ex Sir. Nel pomeriggio alle ore 17.00 si terrà un secondo appuntamento all’hotel Cala del Porto a Vibo Marina. Insieme a Marco Miccoli e Carlo Guccione interverranno amministratori locali, consiglieri regionali, forze sociali ed esponenti del Partito Democratico.
A San Giovanni in Fiore il candidato sindaco del PD sarà scelto con le primarie il 3 agosto
“Avendo riscontrato la disponibilità di diverse candidature alla carica di sindaco del Comune di San Giovanni in Fiore, abbiamo convenuto di utilizzare, per la scelta definitiva del candidato unitario, lo strumento delle primarie di coalizione, che si svolgeranno lunedì 3 agosto 2020”. Lo affermano in una nota Marco Miccoli, commissario della Federazione PD di Cosenza, Tonino Aramini, segretario provinciale Articolo Uno di Cosenza e Giuseppe Campana, commissario Verdi Europei Calabria. “Nei prossimi giorni con l’ufficializzazione dei candidati, forniremo le indicazioni riguardanti le modalità di svolgimento delle stesse” concludono.
Martedì 16 giugno verrà inaugurata, alle ore 12, la nuova sede della Federazione provinciale del Partito democratico di Cosenza al civico 11 di corso Mazzini. L’inaugurazione sarà anche l’occasione per il commissario del Pd Cosenza Marco Miccoli di rispondere alle domande dei giornalisti. L’incontro avverrà nel salone più grande della nuova sede per consentire il distanziamento sociale fra gli operatori dell’informazione. A tal proposito è richiesto l’accesso alla sala muniti di mascherina protettiva. All’ingresso della Federazione troverete la colonnina con il liquido igienizzante. Nel pomeriggio il Pd provinciale terrà una riunione del suo direttivo. La prima nella nuova sede e la prima “in presenza” dopo le fasi di lockdown e, anche in questo caso, rispettando tutte le misure di sicurezza per il bene collettivo.
“Se vogliamo dare possibilità reali a quanti con fatica e sacrificio cercano di ripartire, la Regione non può rimanere indifferente alle grida di allarme che salgono dai territori. Valga come esempio la situazione in cui versa il lungomare di San Lucido: il locale circolo PD ha inviato, già da qualche settimana, apposita istanza, opportunamente documentata, alla Presidente Santelli, senza ricevere alcuna risposta”. Lo afferma, in una dichiarazione, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua. “Si tratta degli interventi programmati – aggiunge – per il ripristino del lungomare e delle altre infrastrutture danneggiate dalle mareggiate del dicembre scorso. Il 28 febbraio, il Consiglio dei Ministri ha stanziato i fondi e, dallo scorso 20 marzo, la Presidente Santelli è il soggetto delegato attuatore. Si tratta di interventi necessari, urgenti ed indispensabili per aiutare la ripartenza di un settore, qual è quello turistico, centrale nell’economia di questa comunità tirrenica e fortemente compromesso dalle ricadute normative dell’emergenza Covid, in special modo per un Comune come San Lucido che ha vissuto anche l’esperienza di essere zona rossa. Non sarebbe davvero giusto se la comunità si ritrovasse a pagare doppiamente le conseguenze dell’emergenza epidemiologica”. “Sono certo, pertanto – conclude Bevacqua – che la Presidente Santelli si attiverà senza indugi per offrire idonea risposta a quanto sollecitato dal locale segretario Francesco Scarlato e dalla consigliera comunale Antonella Gioia”.