L’operazione costituisce l’esito di un’ indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria che ha consentito di ipotizzare presunte condotte illecite, commesse tra il 2015 e il 2020, che integrerebbero il reato tributario di indebita compensazione. In particolare, sarebbe emerso il ricorso sistematico da parte dell’indagato al meccanismo delle compensazioni di crediti di imposta per agevolazioni nell’acquisto di gasolio, mediante richieste di rimborso dei crediti legati alle spese del carburante utilizzato nell’ambito della propria attività di impresa, ma in realtà inesistenti, con conseguente mancato versamento delle somme dovute all’erario. Questa strategia avrebbe avuto una duplice finalità : da una parte quella di permettere alla società un indebito risparmio fiscale e dall’altra quella di ottenere un’ apparente regolarità contributiva necessaria ai fini dell’erogazione del contributo pubblico per il servizio di trasporto locale.