Giornata mondiale dell’Acqua, che in Calabria si spreca

Red

Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua. Un bene che in Calabria purtroppo diventa sempre più scarso. E ce ne accorgiamo ogni volta che apriamo i nostri rubinetti. I dati ufficiali dicono che la spesa media di una famiglia calabrese è di 342 euro all’anno, per questa preziosa risorsa. Spendiamo meno che nel resto d’Italia, dove la media si attesta sui 460 euro.

E lo sapete che l’acqua costa molto più a Reggio Calabria che a Cosenza? A Reggio ogni famiglia spende in media ogni anno 443 euro, a Cosenza 185, a causa delle differenti tariffe applicate. La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “RE-USER: usa meglio, consuma meno”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Un progetto che serve ad insegnarci come usare meglio l’acqua, sprecandone di meno.

Perché lo spreco è notevole: a livello nazionale si disperde il 36% dell’acqua. In Calabria, si passa dal 51% di Vibo Valentia al 46% di Crotone e Cosenza. Lo dice sempre Cittadinanzattiva, in riferimento alle rilevazioni dell’Istat relative al 2020. Perdere quasi la metà dell’acqua immessa nelle tubazioni non è decisamente un successo. Un allarme che arriva anche da Legambiente, che sottolinea come si sia arrivati ad un sovrasfruttamento delle falde acquifere. E come le stesse falde siano sottoposte anche ad un continuo processo di inquinamento, dovuto a scarichi o sversamenti che raggiungono le acque sotterranee.

E’ poi importante che l’acqua sia sempre disponibile per tutti, essendo un bene vitale. E per questo dovrebbe essere pubblica, non soggetta a controlli di società private che potrebbero innalzarne il costo oltre ogni misura.

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