Inaugurazione Anno Giudiziario a Catanzaro: ridotto arretrato, tempi da primato

Red

“Il distretto – Corte di appello e tribunali – ha considerevolmente abbattuto l’arretrato, eliminando le sopravvenienze con riduzione dei tempi, così da determinare, per la Corte, indici di primazia nazionale secondo tutti i parametri declinati”. E’ quanto scrive il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Distretto catanzarese, che si è tenuta nell’aula bunker di Lamezia Terme.

“In particolare – aggiunge Introcaso – la Corte di appello civile presenta un clearance rate superiore all’unità nel triennio 2017-2019, che si riduce poco sotto l’unità nel 2020, con conseguente lieve incremento delle pendenze finali. La durata media, anche se tende ad aumentare, è inferiore al dato nazionale sia nel 2019 che nel 2020. Anche la percentuale di arretrato civile è minore del dato medio nazionale sia nel 2019 sia nel 2020, anno in cui rappresenta il 32% delle pendenze Cepej. La valutazione favorevole si estende all’anno 2021″.

I tribunali del Distretto riportano valori del clearance rate positivi, con l’eccezione nel 2020 di due uffici. Il disposition time – rileva l’alto magistrato – risulta decisamente superiore al dato medio nazionale, tranne per i tribunali di Cosenza e Crotone. Entrambe queste due sedi, al contrario di altri tribunali, presentano anche una quota di arretrato inferiore alla media”.

“L’ultimo anno è stato segnato, ancora una volta, dal fenomeno pandemico e dalle ulteriori criticità verificatesi nel corpo della magistratura, nazionale e distrettuale”, ha aggiunto Domenico Introcaso.  “Su tale ultimo aspetto – ha proseguito Introcaso – l’onda lunga della crisi continua a disegnare uno scenario di incertezza nell’opinione pubblica, presso la quale l’indice di fiducia in noi magistrati è ridotto al minimo storico, al 30%. Scenario in cui si inseriscono le censure del giudice amministrativo alle nomine del Csm”.

Per Introcaso, inoltre, “la pandemia ha minato la certezza come elemento fondamentale del pensiero occidentale, negando ogni facoltà di razionale previsione e progettualità del futuro. In tale generale contesto mi piace ancora una volta ricordare che il nostro impegno, il nostro iusdicere è stato caratterizzato dall’applicazione delle regole e della legge ordinaria nell’emergenza”.

“Nel settore penale le criticità sono addebitabili, in prevalenza, alle croniche e gravi scoperture di organico”, ha aggiunto Introcaso. “Attualmente – spiega – la Corte soffre di una scopertura del 25% dei consiglieri, accentuata da un’applicazione extradistrettuale prorogata e da un indice di alternanza del giudici del 42%. Inoltre negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale ed è sempre crescente il numero di maxi processi di criminalità organizzata, di trattazione urgente e prioritaria, con impegno di tutti i consiglieri in numerose udienze, di lunga durata spesso anche per la necessità di riaprire le attività istruttorie, con conseguente ripercussione di tale maggiore carico di lavoro sulla fissazione e definizione dei processi ordinari”.

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