L’ecomostro di Melissa sarà abbattuto

Gianluca Pasqua

 

 

Il palazzone è lì dagli anni 70, magari quando è stato costruito qualcuno lo avrà trovato anche bello, maestoso… ma ben presto si è rivelato per quello che è: un pugno in un occhio, uno scatolone di cemento da sei piani che si erge, come scriveva nel 2018 l’ex presidente della Regione Mario Oliverio – “in un paesaggio rurale bellissimo caratterizzato da un distretto vitivinicolo pregiato con filari di vite che accompagnano la dolcezza della collina alla stretta pianura che la separa dal mare”. Palazzo Mangeruca, questo l’altro nome della maxistruttura di Torre Melissa, rientrava in una serie di beni immobili che la DDA di Catanzaro mise sotto sequestro. Venne confiscato nel 2009 e destinato al Comune di Melissa dall’agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati. L’idea di distruggerlo e cambiare la destinazione dell’area la lanciò proprio l’ex governatore che percorrendo la statale 106 non poté non notare  l’inopportuna presenza dell’ecomostro, l’assessore del comune jonico dell’epoca Maltese suggerì di realizzare un’area attrezzata per i camper. E oggi sembra arrivato il momento giusto per buttarlo giù…stamattina c’è stato il sopralluogo del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dell’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, e del sindaco di Melissa, Raffaele Falbo. Il progetto approvato e finanziato per un importo di 700mila euro dalla Regione Calabria nell’ambito dei Patti territoriali per lo sviluppo è stato illustrato oggi in conferenza stampa. Il progetto di fattibilità è stato realizzato dall’Area tecnica del Comune.

 

 

 

 

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