Peculato, condannati due ex Consiglieri regionali calabresi

Red

Condannati per peculato due ex Consiglieri regionali calabresi, Giulio Serra e Antonio Rappoccio. La sentenza del Tribunale di Reggio Calabria li condanna, entrambi, a 3 anni e 6 mesi di reclusione. I due facevano parte della formazione politica “Insieme per la Calabria”. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 5 anni per Rappoccio ed a 4 anni per Serra. La condanna riguarda i rimborsi relativi al biennio 2010-2011, mentre per quelli relativi al 2012 i due imputati sono stati assolti.

Per un capo di imputazione contestato a Rappoccio il giudice ha disposto il non luogo a procedere per sopravvenuta prescrizione. Il processo era scaturito da un’indagine della Guardia di Finanza sulla gestione dei fondi messi a disposizione del loro gruppo consiliare. Secondo gli inquirenti, Serra, nella qualità di capogruppo, avrebbe versato complessivamente a Rappoccio 67.000 euro in assegni senza accertarsi della legittimità della spesa. Soldi che a Rappoccio sono stati rimborsati, malgrado li avrebbe utilizzati per finalità non istituzionali.

La sentenza di condanna ieri sera pronunciata nei miei confronti dal Tribunale di Reggio Calabria – scrive oggi Giulio Serra – è del tutto ingiusta ed illogica, in quanto emessa nonostante dalla lunga istruttoria dibattimentale fosse insuperabilmente emerso: che non mi sono appropriato di alcuna somma; che non avevo alcun potere o dovere di controllo sull’utilizzo delle somme del Gruppo regionale “Insieme per la Calabria” da parte dell’altro consigliere componente il Gruppo stesso; che non ho mai avuto alcuna consapevolezza della illiceità di tale utilizzo. Non a caso, anche la Corte dei Conti, giudicando sulla medesima fattispecie, ha escluso profili di dolo nella mia condotta di Capogruppo consiliare. Proporrò, quindi, immediatamente appello avverso l’anzidetta decisione per cancellare questo evidente e grave errore giudiziario, nonché per rimarcare l’assoluta onestà che ha contraddistinto tutta la mia vita, anche come esponente politico”.

“Dopo aver appreso da parte del Tribunale di Reggio Calabria della pronuncia di condanna nei miei confronti, resto in attesa di approfondire ogni dettaglio dopo il deposito delle motivazioni per conoscere e capire come avrei potuto utilizzare somme destinate al gruppo Consiliare di appartenenza, non avendone : né la responsabilità, né la disponibilità, né la quantificazione dello stesso, essendo solo l’altro Consigliere l’unico delegato (essendo Capogruppo) preposto alla gestione dei fondi stessi”. Ad affermarlo in una nota è Antonio Rappoccio, ex Consigliere Regionale del gruppo “Insieme per la Calabria”. “Senza scendere in sterili discussioni – dice Rappoccio – ritengo altresì che il rapporto dell’onestà, non sia un optional da sbandierare a proprio piacimento come vessillo di garanzia, se non alla fine di sentenze definitive che spettano esclusivamente agli organi preposti, di cui riponiamo la massima fiducia”.

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