Cisl: “Governo eviti saccheggio di risorse del Sud”

Anna Franchino

“Non vorremmo davvero che, nel ripartire i fondi europei e nazionali per l’emergenza coronavirus tra i diversi territori del Paese, il Mezzogiorno risultasse penalizzato a vantaggio di altre aree, riproponendo, in una drammatica fase di crisi, il saccheggio di risorse che negli ultimi vent’anni ha contribuito in maniera determinante a perpetuare arretratezza e mancato sviluppo. Non vorremmo, cioè, che i fondi destinati al Sud in questa fase facessero venire meno quelli già previsti”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo. “Si tratta, infatti – prosegue Russo – per il nostro Governo, di applicare il dettato costituzionale che prevede la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire in tutto il territorio nazionale: parliamo di istruzione e formazione, diritto alla salute, all’assistenza, alla mobilità; livelli essenziali il cui rispetto può essere assicurato solo da un’equa ripartizione delle risorse. Il Governo ha in più occasioni, e soprattutto nel presentare, dalla Calabria, il Patto per il Sud nel febbraio scorso, riaffermato l’impegno sulla cosiddetta ‘clausola del 34%’, cioè sul principio che il 34% della spesa pubblica, un volume complessivo annuale di stanziamenti in conto capitale proporzionale alla popolazione di riferimento, sia destinato alle regioni del Meridione. Questo principio oggi deve essere non solo confermato, ma semmai ampliato a causa dell’attuale emergenza e delle maggiori criticità che ne conseguono”. “Il Mezzogiorno – sostiene ancora il segretario generale della Cisl calabrese – chiede investimenti, non assistenzialismo. Gli investimenti, a cominciare da quelli per opere infrastrutturali già finanziate, ma non ancora avviate, sono infatti la chiave per rilanciare sviluppo e occupazione. Si aggiunga che mai come in questo momento è evidente la necessità di rimettere in piedi il sistema sanitario calabrese. Chiediamo al Governo e all’Europa di mantenere gli impegni, dando concretezza al principio di solidarietà, e alla politica meridionale di non dividersi su questi temi, ma di affrontarli con unità e determinazione perché è in gioco il futuro delle nuove generazioni: abbiamo oggi il compito storico di dare ad esse la possibilità di non lasciare la nostra terra”.

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