Covid: la mappa del contagio in Calabria

Red

Paura e preoccupazione. E’ questo lo stato d’animo che, nelle ultime ore, aleggia fra la stragrande maggioranza dei calabresi. Il Covid, cammina, anzi galoppa come mai prima d’ora ha fatto, in una terra che forse, inizia solo ora a comprendere la vera emergenza sanitaria.

Tutte le province calabresi, chi più chi meno, si trovano a fare i conti con la diffusione del contagio. I posti nelle terapie intensive iniziano a diminuire mentre aumentano le persone positive.

E’ Reggio a registrare il numero più alto di contagiati, + 50 in 24 ore. Il sindaco Falcomatà: “nella nostra provincia si registra un aumento preoccupante”. Si pensa ad un coprifuoco ancora più rigido di quello imposto dall’ultimo DPCM. E così, oltre alla preoccupazione sanitaria si aggiunge quella economica e sociale. Se dall’ospedale metropolitano, per il momento, è “tutto sotto controllo” a Bovino l’allarme cresce tanto da portare il sindaco Maesano a chiudere scuola e comune: “Stiamo chiedendo ai nostri bambini un grande sacrificio, che gli adulti non sprechino tutto questo. Dobbiamo essere d’esempio.” Polistena e Locri si attrezzano per i test rapidi negli ospedali.

A Cosenza gli avvocati chiedono a gran voce la chiusura del Tribunale, dopo un bollettino non del tutto positivo: + 49 rispetto al giorno prima. A preoccupare è la carenza di posti, sono rimasti soltanto quattro posti liberi tra malattie infettive e l’adiacente edificio dell’ex ematologia. Schiavi ormai dei numeri, che fanno sempre più paura. Una paura generata dalla consapevolezza che il sistema sanitario è chiaramente inadeguato a fronteggiare l’impennata della curva. A Castrovillari dopo la positività di una bambina, chiude la scuola. A Mangone si registra un nuovo caso: è una docente. Ora la preoccupazione è per i genitori, le famiglie e soprattutto i bimbi.La situazione non migliora, nel capoluogo di regione dove si registrano + 24 contagiatiti rispetto alle ultime 24 ore. La pressione della seconda ondata investe con violenza le strutture sanitarie. Al Pugliese un’ostetrica è risalutata positiva e si inizia a temere il collasso della terapia intensiva, si registrano ventuno posti occupati a fronte dei ventisette disponibili. A preoccupare la zona catanzarese è Lamezia Terme. Si teme una possibile zona rossa. Il sindaco Mascaro invita la comunità a rispettare le misure di sicurezza e a mantenere la calma. Una calma che sembra però, aver già abbandonato molti lametini.

A Cutro, si registrano 8 nuovi casi. La situazione, almeno nel crotonese, sembra relativamente sotto controllo anche se non bisogna abbassare la guardia perché il virus ha ripreso a circolare. Dopo il pericolo scampato all’Ospedale di San Giovanni di Dio, dove nel reparto di Oncologia aveva avuto accesso una persona positiva, la Prefettura aumenta la vigilanza notturna e intensifica le misure anti contagio. Solo pochi mesi fa, Crotone ottenne il primato “Covid free” . L’unica zona che sembra meno sofferente per il momento è Vibo Valentia che registra solo un + 5 rispetto al giorno prima.

Una Calabria che inizia a soffrire. Una Calabria impaurita: “noi non siamo Milano, non abbiamo le loro possibilità. Se i contagi saliranno ci renderemo conto degli sbagli che la politica ha fatto negli anni”- dice un signore cosentino in fila per fare il tampone.

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