‘Ndrangheta: rischio “emigrazione” processo cosche-politica

Anna Franchino

Potrebbe essere necessario trovare una sede fuori dalla Calabria per celebrare il processo scaturito dall’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro Rinascita Scott contro le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e i loro legami con ambienti politici e della massoneria deviata che vede indagate circa 400 persone. “Ancora – ha detto al riguardo il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri – non ci sono determinazioni definitive”. Un problema che si è già posto per l’operazione Stige contro le cosche del crotonese, processo celebrato tra Catanzaro e Crotone ma con diverse polemiche sulla sistemazione. “Io – ha aggiunto – so per certo che il presidente della Corte ha scritto al Ministero già nel marzo 2019. Quindi, sostanzialmente, il presidente della Corte ha messo in mora il Ministero un anno e tre mesi fa. Se qualcuno non ha provveduto non è un problema mio. Lo dico con dispiacere e con rammarico. Ma non è detta l’ultima parola”. Esclusa, comunque, l’ipotesi di celebrarle il processo a Vibo Valentia. “A Vibo non penso – ha detto Gratteri – perché, anche considerando il Covid, noi dovremmo contenere nella stessa stanza come minimo 600 persone. Non ci sono questo tipo di spazi di in Calabria”.

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