Quattro pazienti deceduti nelle ultime ore tra i 12 ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, tra le vittime del Covid tre soggetti vaccinati che presentavano patologie concomitanti.  un bollettino tragico come quello diffuso nella giornata di ieri dal Gom di Reggio Calabria che ha comunicato tre decessi. A Cosenza ha perso la vita un nostro collega Giuseppe Savoia di 57 anni corrispondente da Corigliano per il Quotidiano del Sud. Nel pronto soccorso dell’ospedale bruzio ci sono otto persone con sintomi importanti riconducibili al Covid che attendono il trasferimento in reparto. E’ la fotografia di un momento difficile e, purtroppo, non ancora apicale di un’ondata pesante per l’Italia e la Calabria. Il Covid, che sia Delta o Omicron, affonda il colpo perché per la prima volta si infiltra in ambienti con blande limitazioni e si diffonde velocemente sfruttando come al solito l’asintomaticità di tanti soggetti. E così nonostante lo scudo vaccinale ne risentono le strutture ospedaliere che sono già in sovraccarico: 269 i pazienti ricoverati in area medica con una percentuale di occupazione del 28%, 29 i ricoverati in terapia intensiva percentuale al 16%. Dati di molto superiori a quelli che si registrano su base nazionale per i noti problemi legati alla carenza di posti letto che potrebbero portare ad un ulteriore cambio di colorazione della Regione. Tra le province quella di Reggio Calabria presenta un quadro preoccupante rispetto alla popolazione residente con 101 ricoverati in area medica, 10 gli ingressi nelle ultime 24 ore, 88 i posti letto occupati nelle strutture del cosentino. Dopo la due giorni di feste oggi si riprenderà con regolarità l’attività di screening sulla popolazione, l’ultimo dato sull’incidenza per i 100mila abitanti è di 227 casi positivi ben al di sopra della soglia di rischio.