Lamezia, accusato di usura, spaccio e detenzione di armi: condannato a 9 anni e 7 mesi Carmelo Furci

Red02

È stato condannato, per tutti i reati a lui ascritti, alla pena di 9 anni e 7 mesi di reclusione dal gip del tribunale di Lamezia Luca Nania, Carmelo Furci, il 50enne rimasto coinvolto nell’operazione “Buitre Malo”. Diciotto i reati per i quali Furci (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Giancarlo Nicotera)  è stato condannato, tra i quali: estorsione, varie ipotesi di usura, detenzione illegittima di armi clandestine e munizioni, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, illegittima detenzione di una divisa in dotazione alla polizia penitenziaria, illecita detenzione di 167.000 euro in contanti e ricettazione.

L’uomo fu arrestato la mattina del 12 novembre 2019 dai militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme, su ordine del Gip. L’arresto, si ricorda, eseguito a poche ore dallo scrutinio delle elezioni comunali di Lamezia Terme, suscitò polemiche a livello politico, sfociate anche in querele, quando un candidato denunciò la presenza di Furci fra i rappresentanti di lista per lo scrutinio. Inoltre, nel corso delle operazioni dell’arresto i finanzieri eseguirono diverse perquisizioni in appartamenti in uso all’indagato, che consentirono il rinvenimento di un vero e proprio arsenale.

L’uomo, in particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, prestava denaro a commercianti in difficoltà economiche pretendendo tassi d’interesse del 121,66%.

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