‘Ndrangheta: Dia confisca beni per oltre 500mila euro

Anna Franchino

Uffici della DIA presso la questura, Intercettazione telefonica disposta dalla Direzione investigativa antimafia (FRANCESCO MOLLO/Fotogramma, Catanzaro – 2017-10-09) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

La Divisione investigativa antimafia, in esecuzione dell’odierno provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Emilia, su proposta del direttore della Dia, ha confiscato beni e immobili per un valore di oltre 500mila euro a Pasquale Brescia, 53 anni, originario di Crotone, residente a Reggio Emilia e detenuto a Parma. Nel 2015 è stato arrestato nell’ambito della maxi inchiesta Aemilia poiché accusato di appartenere alla ‘Ndrangheta operante nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza e legata alla cosca di Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri. Nel 2018, il 53enne è stato condannato a 16 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Sempre nello stesso anno è stato condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione: secondo gli inquirenti aveva intestato fittiziamente alla moglie la società di ristorazione ‘Antichi Sapori’ per eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione. In collaborazione con i colleghi del Centro operativo di Milano e della sezione operativa di Catanzaro, la Dia di Bologna ha posto sotto sequestro un appartamento a Milano, due terreni in Calabria e diversi rapporti finanziari.

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