Migranti, Lamorgese: “serve redistribuzione in Europa”

Anna Franchino

“I sindaci non possono avere sul loro bilancio anche gli oneri derivanti da un flusso maggiore di migranti. Bilanci che sono già in alcuni casi deficitari. Oggi per chi non lo ha fatto, abbiamo approvato il provvedimento di proroga per un mese dei bilanci di previsione. Firmerò il provvedimento appena arrivo al Viminale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese oggi a Reggio Calabria dove, in prefettura, ha presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella riunione, dedicata al tema dei migranti, il ministro ha sottolineato più volte che “proprio per non incidere sui bilanci dei Comuni noi abbiamo detto ai sindaci che prenderemo quelli che sono gli oneri in carico ai fondi del ministero dell’Interno e ai fondi dell’accoglienza”. Oneri che riguardano “anche i pasti, tutto quello che attiene e che gravava sul bilancio dei Comuni”, ha concluso Lamorgese. “Il mondo è in sommovimento, non riguarda solo l’Italia”.  Nessuno può dire, secondo la Lamorgese, quanti migranti arriveranno in “Italia, in Germania o in Francia. Certo la situazione vede un aumento e dobbiamo aspettarci dei numeri più elevati dell’anno scorso quando c’era una situazione geopolitica complicata, ma oggi è ancora più complicata da una guerra che sta alle porte. I flussi sono aumentati in questo anno e mezzo. Se noi andiamo a vedere i dati statistici precedenti ci davano numeri irrilevanti. D’altra parte noi immaginavamo la pandemia? Immaginavamo la guerra? Così non si immaginava neanche una rotta che arriva dalla Turchia e con tutti i profughi o richiedenti asili che sono lì, il primo porto è quello di Roccella Ionica”. “Stiamo pensando – ha aggiunto il ministro – a una soluzione che sia un po’ più strutturata rispetto a quella che c’era a Roccella, che è un luogo di transito perché i migranti arrivano e poi vengono redistribuiti sul territorio. Tenete conto che adesso sarà più semplice la ripartizione su tutto il territorio. Quello che è importante che ci sia un ruolo dell’Europa. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Questo fine settimana sarò a Venezia con i ministeri dell’interno del Mediterraneo proprio per stabilire insieme la strategia da portare in Europa al prossimo Consiglio europeo e bloccare il patto di immigrazione e asilo che è fermo da troppo tempo. È fermo perché i due concetti che dovevano andare di pari passo, quello della responsabilità e della solidarietà, non erano un binomio accettato dai 27 Paesi. Noi stiamo spingendo su questa linea. Anche perché ci sia poi il concetto che chi arriva in Italia, arriva in Europa e ci deve essere una redistribuzione anche negli altri Paesi. Se l’Europa esiste, deve essere anche in questo. La responsabilità noi ce la prendiamo tutta, ma che ci sia anche una solidarietà. Su questo spero che, assieme agli altri ministri, potremmo trovare una strada che ci consenta, con i presidenti di turno, di avere un risultato concreto”.

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