Emergenza rifiuti calabria, Ferrara (m5s): “la regione lavori per promuovere il superamento della discarica come chiede l’Ue”

Anna Franchino

Plenary Session week 49, 2015 in Brussels. Special report of the European Ombudsman concerning Frontex.

«Puntuale, con i primi caldi, si presenta in Calabria l’ennesima emergenza rifiuti. Moltissimi centri, anche e soprattutto di grandi dimensioni, da giorni sono letteralmente sommersi dalla spazzatura e lo scarica barile, anche questa volta, accompagna questa crisi». L’eurodeputata Laura Ferrara interviene sull’emergenza rifiuti che da giorni attanaglia la Calabria e invia apposita interrogazione alla Commissione europea.
«Questa nuova emergenza – scrive -, legata al ciclo di smaltimento dei rifiuti, è causata oltre che dai soliti problemi di sostenibilità finanziaria anche dall’assenza di siti deputati allo smaltimento.
L’attuale piano di gestione dei rifiuti per la Calabria, presentava alcune timide azioni tese a migliorare la situazione, tra cui il conseguimento dell’obiettivo del 65 % di raccolta differenziata e l’entrata in funzione di 9 nuovi impianti pubblici di trattamento dei rifiuti da completare entro la fine del 2020.
Nella querelle della nostra politica regionale tali soluzioni non trovano spazio. Si continua infatti a portare avanti l’espediente della discarica».
Nel frattempo l’ammasso dei rifiuti lungo le strade delle città calabresi costituisce una grave emergenza, aggravata – così come si precisa nell’interrogazione alla Commissione europea – dall’ innalzamento delle temperature e dall’ emergenza Covid-19.
«Fra le scadenze a cui dovrebbe ottemperare la Regione Calabria – ricorda la Ferrara – vi sono le modifiche richieste dall’Ue proprio al Piano regionale di gestione dei rifiuti. Infatti, entro il 5 luglio 2020, la Regione dovrà presentarne uno riveduto ed in linea con la recente normativa dell’UE in materia di rifiuti, che stabilisce nuovi obblighi riguardanti, tra l’altro: la prevenzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, obiettivi di riciclaggio più ambiziosi e un obiettivo di riduzione del numero di discariche. Quindi, la strada da perseguire non può essere l’apertura di nuove discariche o di quelle chiuse da anni e che dovrebbero essere, al contrario, bonificate».
«In una risposta ad una mia recente interrogazione sull’ argomento, la Commissione sottolinea come l’esistenza di un valido piano di gestione dei rifiuti è uno dei prerequisiti affinché gli Stati membri possano attingere ai fondi strutturali per sostenere l’infrastruttura di gestione dei rifiuti nel rispetto della gerarchia dei rifiuti. Un motivo in più per superare in maniera strutturale il conferimento in discarica e puntare sugli impianti di smaltimento pubblici sin da ora» conclude Laura Ferrara.

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