Regione, Occhiuto in Consiglio: “evitato esercizio provvisorio”

Anna Franchino

Ha aperto la discussione generale sul Bilancio il portavoce della minoranza, Amalia Bruni (Misto) che ha definito contrassegnato “dalla cultura della fretta la discussione che oggi portiamo avanti in quest’Aula, su un Bilancio che conferma la fragilità e la perifericità del nostro sistema economico. Uno strumento finanziario che si conferma ingessato e che lascia pochi margini di manovra all’attuazione di un indirizzo politico”. La Bruni ha chiesto anche un “atto di verità e di confronto” sugli Enti di sottogoverno regionale”. Di parere contrario Pasqualina Straface (FI) per la quale il Bilancio “dimostra la grande capacita dell’Amministrazione Occhiuto di far giungere in Consiglio tre punti (di Bilancio) di notevole complessità. Una sfida che non si presentava affatto facile – ha sottolineato – e che segna, nella utilizzazione delle risorse libere una netta linea di demarcazione con il passato. Un differente humus culturale rispetto alle impostazioni del passato”. Davide Tavernise (M5S) citando alcuni passaggi della relazione della Princi, è giunto alla conclusione che “questa Regione, almeno nelle ultime 4 legislature è stata gestita con i piedi. Siamo qui a parlare quasi del nulla, perché abbiamo un Bilancio quasi del tutto ingessato e vincolato”. Riconoscendo al Presidente Occhiuto di essere già intervenuto per risolvere alcuni problemi, come i debiti dell’Afor, ha aperto ad un contributo costruttivo con la maggioranza, “a patto – ha concluso – che la collaborazione arrivi da tutte e due le parti”. Un annuncio è stato dato all’Aula da Giacomo Pietro Crinò (Cdl) che ha informato dello sblocco dei 69 mln di euro del Fondo Sociale della Calabria, “risultato – ha detto – della forte iniziativa politica e tecnica che il Presidente Occhiuto ha svolto a Bruxelles”. Domenico Bevacqua (Pd) dopo aver preventivamente chiesto a Occhiuto una risposta alla sua interrogazione sull’allarmante situazione del Pronto Soccorso di Cosenza ha detto di aver apprezzato lo sforzo della vicepresidente nel difendere “un bilancio ingessato, sul quale è giunto il momento di fare chiarezza. Da 6 anni – ha affermato – sentiamo sempre la stessa pappardella, e quest’Aula ha il dovere di verificare del perché di questo stato del bilancio calabrese. Un bilancio fotocopia di quelli precedenti, che il giudizio di parifica della Corte dei Conti ha ancora di più ingessato. La situazione è grave e merita un cambiamento di rotta forte”. A Bevacqua ha immediatamente risposto l’assessore al turismo Fausto Orsomarso (FdI) che ha rimarcato le differenze di visione tra coalizioni. “Non siamo la stessa cosa – ha ricordato – con chi ha costruito pezzi di precariato in Calabria” per rimarcare la differenza di impostazione che si afferma sul Bilancio rispetto al passato. Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha posto l’attenzione su alcune “voci” del bilancio che richiamano a particolari categorie o particolari patologie, “i cui dati vanno – ha detto verificati e approfonditi per rendere i singoli provvedimenti più efficaci” e ha posto l’attenzione sulla gestione degli Enti sub regionali, come l’Arpacal sulle quali è necessaria una maggiore vigilanza. Il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto ha chiuso la discussione generale sul gruppo di punti inerenti il bilancio regionale. Dopo Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) è intervenuto il capogruppo Udc Giuseppe Graziano che ha sottolineato l’importanza di discutere in Aula il Bilancio “così poco tempo l’insediamento della Giunta e fondato su rapporti nuovi come l’interlocuzione che il Presidente Occhiuto ha personalmente avviato con la Corte dei Conti e la sua successiva visita a Bruxelles per un confronto diretto con la Commissione europea. Un bilancio – ha aggiunto – che va a salvare i conti della Regione. Ci sarà un anno per lavorare ad un bilancio diverso rispetto al passato, di portata diversa per un segnale forte di cambiamento nella nostra Regione”. Ernesto Alecci (Pd) sul bilancio ha evidenziato “le risorse importanti di cui è dotato, in settori strategici della Regione, che seppur vincolate non impediscono alla Giunta regionale di delineare un’attività di programmazione e di spesa. Perché non basta che le risorse siano disponibili – ha concluso – ma serve metterle a terra per renderle in grado di generare crescita e sviluppo sui territori”. Occhiuto ha ringraziato l’assessore al Bilancio Giusy Princi e gli Uffici della Giunta regionale per il lavoro svolto “che ha consentito di evitare l’esercizio provvisorio. Ci siamo insediati il 15 novembre, e ci aspettava una corsa ad ostacoli, come il giudizio di parifica della Corte dei Conti”. Sulla presenza di emendamenti alla legge, Occhiuto ha anticipato che grazie ad una posta di risorse di circa 28 milioni, “sarà possibile intervenire ad inizio anno con delle variazioni al bilancio e in quella sede c’è la volontà di valutare questi emendamenti”. Sul bilancio “ingessato”, rilevato in molti interventi, “non è una responsabilità ascrivibile a chi si occupa del Governo regionale da due mesi – ha risposto -. Vorrei che fosse riconosciuto il lavoro che è stato fatto, soprattutto sul contenzioso, come avvenuto intervenendo sull’Afor, così come stiamo facendo per l’Avvocatura regionale sulla quale è necessario un efficientamento, considerando che l’80 % dei contenziosi è su Catanzaro. Se oggi si approva il Bilancio è merito di tutto il Consiglio. Io ho solo fatto il mio dovere. Così come ho fatto il mio dovere nell’evitare che ci fosse un disimpegno dell’Europa di 69 milioni di euro”. E rivolgendosi al consigliere Domenico Bevacqua (Pd) ha ricordato di avere avuto sempre esperienze di governi regionali che perdevano risorse dell’Europa. Sul precariato negli Enti di sottogoverno regionale “Non lo ha creato il sottoscritto”, ha rimarcato. E ancora rivolto a Bevacqua che chiedeva dati certi, “sono abituato a rispondere con i fatti, non con le parole. Lei è stato in maggioranza, riconosca – ha detto rivolto a Bevacqua – le responsabilità della sua maggioranza”. Infine a Ferdinando Laghi ha detto di ritenere giusta la questione sulla dotazione finanziaria di alcune leggi: “Se serviranno interventi li potremo fare ad inizio anno”.

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