Che il Processo Bergamini sia da sempre foriero di colpi di scena…dubbi non ce ne sono. Che nel corso della prima udienza del 2023 arrivi anche un guasto all’impianto elettrico che porti ad una sospensione di circa 40 minuti, può allora essere considerato come un qualcosa di abbastanza normale. L’intervento dei tecnici ha permesso poi la prosecuzione, ma prima della sosta forzata avevano deposto Bernardino Rinaldi e Rocco Napoli (la cui deposizione era ancora in corso di svolgimento), ovvero due autisti che erano transitati dall’ormai celebre piazzola di Roseto Capo Spulico poco prima della morte dell’ex calciatore del Cosenza. Rinaldi, in viaggio in direzione nord, avrebbe notato la presenza di un giovane, che successivamente avrebbe identificato in Bergamini, presente sulla sede stradale, che, agitando le braccia verso l’alto, cercava di fermare i veicoli in transito, quasi a voler chiedere aiuto. Lo stesso Rinaldi avrebbe poi notato la presenza di un veicolo sulla piazzola di sosta, posizionato in maniera perpendicolare rispetto alla strada, il cui modello e colore non sarebbe stato in grado di riconoscere, ma certamente, secondo il teste, non un’auto di colore bianco. Per Rinaldi, non si sarebbe trattato di un suicidio, ma di una disgrazia. Rocco Napoli, invece, anch’esso transitato dal luogo poco prima della morte di Bergamini, ha fatto riferimento alla presenza di un ragazzo sul ciglio della strada con gli occhi spenti. Lo stesso Napoli, costretto ad una manovra improvvisa per evitare l’impatto con il giovane, avrebbe, invece, notato la presenza della Maserati bianca di Bergamini nella piazzola parcheggiata in direzione Taranto. Dunque continuano ad alternarsi testimonianze all’interno di un processo che, nel corso delle prossime udienze, vedrà la deposizione di numerosi teste decisamente importanti per la ricostruzione dei fatti.
