Proteste dal “Pacco acquatico” di Rende

Anna Franchino

Lo hanno ribattezzato “Pacco acquatico” di Rende gli ex dipendenti della struttura di Santa Chiara che hanno organizzato stamattina una conferenza stampa davanti l’ingresso principale per rivendicare i propri diritti. Alcuni di loro infatti sono stati retribuiti o solo in parte o non del tutto e nonostante le richieste cadute nel vuoto per chiarire una volta per tutte la loro situazione, vivono nell’incertezza. una situazione davvero paradossale, alcuni dipendenti erano stati contrattualizzati anche prima che l’impianto fosse inaugurato, e sono stanchi e amareggiati per la situazione che si è venuta a creare. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello per l’intera area urbana di Cosenza, nei mesi successivi alla sua apertura avvenuta in pompa magna, è diventato ben presto una cattedrale nel deserto. ” Lo scorso anno  – fa sapere un ex dipendente – siamo stati costretti a rifiutare le numerosissime richieste di ingresso nella struttura, chi si immaginava una cosa del genere? Anche perchè i guadagni erano ben oltre le aspettative”.  Anche i sindacati hanno raccolto il grido d’allarme di uomini e  donne che sono stati abbandonati a se stessi. “È inaccettabile – fa sapere Cobas – che nonostante  dallo scorso dicembre abbiamo denunciato questo stato di cose, né la ex ditta appaltatrice né l’Ente comunale hanno dato le risposte che ci aspettavamo.  Chiediamo chiarezza e abbiamo deciso di richiamare pubblicamente gli interessati alle loro responsabilità”.

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