La notte magica di Nasti e del San Vito Marulla

Anna Franchino

C’è poco da dire, il calcio per definizione è uno sport che ha nella sua imprevedibilità la forza più attrattiva. Quante volte partite già chiuse, come si dice in gergo, si so o riaperte improvvisamente in un attimo, in una frazione di secondo, in un istante, E0 accaduto mille e mille volte e capiterà ancora, perché come si dice: “ la palla è rotonda”. C’è un altro aspetto che non può essere sottovalutato, e cioè che nello sport come nella vita gli atteggiamenti supponenti si pagano sempre. Lo sa bene Pippo Inzaghi che ieri sera al San Vito Marulla si è visto scivolare via un risultato che sembrava già acquisito. Ma attenzione, quanto accaduto non fa ascritto solo al demerito degli amaranto, ma anche e soprattutto alla voglia, alla determinazione dei silani. Nonostante non ci fosse il pubblico delle grandi occasioni, il derby ha messo insieme tutti quegli elementi che lo hanno reso bello, affascinante ed emozionante. Cominciamo dal primo: il goal dell’ex di turno Gori, che segna, non esulta e regala una prima gioia agli oltre 700 supporters venuti da Reggio. Momenti di grande sconforto in casa silana con lo spettro dell’ennesima sconfitta che aleggia tra i pochi tifosi presenti al Marulla. Poi d’improvviso quando meno te lo aspetti un ragazzo di 19 anni sfodera un uno due da ko, in soli 120 secondi. Prima di testa su delizioso assist di Delic e poi al volo di destro su passaggio di D’Urso. L’apoteosi, l’urlo liberatorio, la gioia per ciò che è impensabile un attimo prima, si è materializzato sul terreno erboso. Nel dopo gara palpabile la delusione di Inzaghi…e la gioia del pimpante attaccante scuola Milan.

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