Depurazione, controlli e denunce nel cosentino

Isabella Roccamo

Molti impianti di depurazione non funzionano o funzionano male. Una situazione che va avanti da tempo e che causa ingenti danni all’ambiente. La Procura di Cosenza ha avviato una serie di controlli, fino ad oggi sono 94 gli impianti sottoposti a verifica. È stato accertato il deturpamento di bellezze naturali e violazioni penali sugli scarichi. 30 tra amministratori e tecnici comunali e rappresentanti della ditte incaricate della gestione degli impianti sono stati denunciati. Una campagna di controllo delegata al Nipaaf (Nucleo Investigativo di Tutela Ambientale e Agroalimentare) che si è avvalso dalle stazioni Carabinieri Forestale presenti sul territorio . L’attività di controllo è iniziata nel mese di febbraio, e ha interessato 38 comuni nei quali sono stati verificati 94 impianti di depurazione. In 17 casi sono state accertate violazioni di natura penale. “Le violazioni – scrive la Procura- hanno riguardato l’illecita gestione dei rifiuti, scarico di acque reflue sul suolo, distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Quattordici gli impianti sequestrati che si aggiungono ai 19 impianti già sequestrati nel corso delle ultime attività dai Carabinieri Forestale».Cinquantacinque le sanzioni amministrative elevate. Ventiquattro impianti sono stati rinvenuti in stato di totale abbandono privi di qualunque tipo di manutenzione e di energia elettrica. “I controlli – continua la Procura – hanno evidenziato diffuse alterazioni dell’ambiente, in particolare nelle falde acquifere e nei corsi d’acqua che ricevono i reflui non depurati” .

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