Estorsioni ad imprese di Vibo, cinque arresti

Gianluca Pasqua

Imprese edili e aziende impegnate nella raccolta dei rifiuti le vittime preferite dei cinque soggetti arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia che questa mattina con il supporto dei comandi provinciali di Novara, Teramo e Benevento, hanno eseguito una misura cautelare in carcere a carico di cinque persone, altre sette persone sono indagate in stato di libertà. Gli inquirenti hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza riguardanti alcuni episodi estorsivi, aggravati dal metodo mafioso, commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022.

Il primo episodio, per circa 20 mila euro, è stato portato avanti ai danni di un’impresa edile e di movimento terra. Tra il 2015 ed il 2017, è stata la volta di un altro episodio nei confronti di una ditta di raccolta rifiuti aggravato anche dalla distruzione di un autocompattatore e da una minaccia con pistola. Altri episodi si sono verificati ai danni di imprese edili, una delle quali impegnata nei lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Tra gli indagati è emersa la figura di un soggetto coinvolto in Rinascita-Scott, poi rimesso in libertà che, una volta fuori, avrebbe ripreso l’attività di estorsione fino al nuovo arresto avvenuto quest’anno dopo la condanna in abbreviato nel processo alle cosche del vibonese. Dalle indagini, che si sono avvalse anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è emerso uno spaccato sul controllo esercitato dalla ‘ndrangheta nel settore della raccolta dei rifiuti nel comune di Vibo Valentia con le estorsioni subite dalle ditte incaricate, Ased srl e Dusty srl. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura- Direzione Distrettuale Antimafia, guidata da Nicola Gratteri.

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