Processo Bergamini, salta l’udienza per l’assenza dei giudici popolari

Gianluca Pasqua

“Cronaca del processo Bergamini. Ore 12.00 di ieri 7 giugno: partenza in auto da Ferrara insieme alla mia collaboratrice Avv. Silvia Galeone per raggiungere Cosenza in vista dell’udienza di oggi. Ore 18.00: apprendiamo durante il viaggio che ben 4 testimoni dei 7 previsti per oggi si sono giustificati per evitare di essere presenti all’udienza”. Lo scrive su Facebook l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini, in relazione all’udienza, fissata per stamattina, e che non si è tenuta, relativa al processo per la morte del calciatore del Cosenza Denis Bergamini, avvenuta nel novembre del 1989 in circostanze mai chiarite.

L’unica imputata è la ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, accusata di omicidio volontario, in concorso con ignoti. Anselmo parla ancora dei testimoni. “Una di loro, che aveva importunato la povera Donata Bergamini nei giorni scorsi, si sarebbe ammalata improvvisamente di lombosciatalgia. Un altro, – aggiunge – che parimenti aveva importunato Donata nei giorni scorsi, lamenterebbe patologie varie di data imprecisata, che però non gli hanno impedito di contattare Donata Bergamini. Entrambi avrebbero scaricato su di lei la “seccatura” di doversi recare a Cosenza, dimenticando il fatto che testimoniare è un dovere civico e soprattutto che stavano lamentandosi con la sorella della vittima morta ammazzata. Un’altra testimone sarebbe stata colpita da una improvvisa crisi depressiva, diagnosticata niente poco di meno che da un dermatologo”. “Ore 9.30 di oggi, 8 giugno: siamo tutti pronti e presenti in udienza quando la Presidente della Corte ci comunica di avere appena appreso dell’improvvisa defezione di ben 3 giudici popolari, con varie motivazioni. Non uno solo, non due, ma addirittura tre, tutti insieme. A questo punto la Presidente, – dice Fabio Anselmo – costernata, si è dovuta rassegnare al fatto che l’udienza non si sarebbe potuta celebrare. Se fossero stati assenti solo 2 giudici popolari si sarebbe potuti andare avanti comunque, ma con 3 no. I tre testimoni presenti sono dovuti tornare a casa, riconvocati per l’8 luglio prossimo, ed anche noi riprendiamo il lungo viaggio in auto per raggiungere Ferrara”.

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