Ci sono anche condannati per mafia tra i percettori del reddito di cittadinanza in Calabria. E sono ad oggi almeno un migliaio i “furbetti” che le forze dell’ordine, con diverse operazioni, hanno scoperto, multandoli e imponendo la restituzione di quanto percepito indebitamente.
In Italia è la provincia di Milano quella più colpita dal fenomeno truffaldino, con 14.000 casi scoperti, mentre in Calabria è quella di Cosenza che registra più casi.
Negli ultimi 10 mesi Carabinieri e Guardia di Finanza hanno accertato che sono più di mille le persone destinatarie del sostegno economico e che però non ne avrebbero diritto. Si tratta soprattutto di gente che poi, in realtà, lavora in “nero”. Ma quello che preoccupa e che tra i percettori del sostegno ci siano anche esponenti della criminalità organizzata. Alcuni sono usurai. Come dire, il danno e la beffa: ricevono denaro che poi utilizzano per “strozzare” gente bisognosa.
Ma anche boss o loro parenti stretti. Come Alessandro Pannunzi, figlio di “Bebè” Pannunzi, narcotrafficante di primo piano. O il presunto boss di San Leonardo di Cutro, Alfonso Mannolo.