Università della Calabria: parte corso Medicina e tecnologie digitali

Red

E’ rimasta bloccata a Roma, per il volo di linea cancellato, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, che era attesa a Rende per l’inaugurazione del primo anno accademico del corso di laurea in Medicina e tecnologie digitali dell’Università della Calabria, realizzato in sinergia con l’ateneo Magna Graecia di Catanzaro. Un nuovo percorso di studi articolato in sei anni e orientato a formare la generazione dei futuri medici che saranno a metà anche ingegneri. In Italia si contano soltanto due esperienze analoghe, quella della Medtec School dell’Humanitas e del Politecnico di Milano e la Medicina HT dell’Università Sapienza di Roma. Al compimento degli studi si ottiene un duplice titolo: la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e la laurea triennale in Ingegneria Informatica, curriculum bioinformatico. Alla cerimonia hanno partecipato il rettore dell’Unical, Nicola Leone, e anche il rettore della Magna Graecia, Giovambattista De Sarro. Una lectio magistralis sull’intelligenza artificiale è stata tenuta dal rettore Leone, in attesa dell’intervento via streaming della ministra. “E’ un esempio di sinergia virtuosa che credo dovrebbe essere assunto a livello regionale e in altri contesti”, ha detto Nicola Leone. “Due atenei importanti della nostra regione – ha aggiunto – coniugano le loro migliori competenze per realizzare un corso altamente innovativo e unico nel panorama nazionale, mettendo il tutto al servizio del territorio e auspichiamo che questa iniziativa possa contribuire al miglioramento della sanità calabrese”. Il prof. Marcello Maggiolini, coordinatore del corso di laurea, ha precisato: “Abbiamo 50 immatricolati, e potremo arrivare ad un massimo di 66, 60 italiani e 6 stranieri”. Le attività didattiche iniziano già oggi pomeriggio. Secondo la ministra Messa, intervenuta via web, “L’abilità e l’arte medica non verranno mai a mancare”. “Il corso si presenta come estremamente innovativo e di innovazione abbiamo bisogno – ha detto ancora – e credo che dobbiamo recuperare tutto quello che non è stato fatto negli anni scorsi”. Il ministro ha sottolineato come nel PNRR ci sia grande spazio per digital e green, e molti investimenti sono proprio dedicati alla formazione degli insegnanti, a cominciare dalle competenze digitali. “Mi auguro che questo corso, una bellissima idea, – ha detto infine il ministro – sia uno stimolo per gli studenti non solo per l’ammontare dei crediti che devono conseguire, ma anche per capire come queste competenze siano necessarie e richieste in tutto il mondo, per aumentare e sviluppare sempre di più la ricerca”.

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