Camorra e droga: acquisti via broker anche dalla ‘ndrangheta

Anna Franchino

Per l’acquisto degli stupefacenti il clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia (Napoli) si serviva anche di una rete di broker (intermediari per l’acquisto del narcotico) grazie alla quale accedevano a nuovi canali di approvvigionamento. Il piu’ importante era quello che giungeva fino alla cosca di ‘ndrangheta dei Pesce-Bellocco, operante a Rosarno ed egemoni nella Piana di Gioia Tauro dove da sempre sono considerati leader nella distribuzione della droga. I carabinieri di Torre Annunziata (Napoli), che oggi coordinati dalla DDA hanno notificato 26 misure cautelari ad altrettante persone ritenute affiliate ai D’Alessandro, sono riusciti a intercettare due spedizioni di marijuana provenienti da Rosarno, nascoste sotto un carico di frutta. Non solo, per eludere i controlli venivano utilizzate come vettori anche donne in gravidanza. L’attività investigativa ha consentito di fare luce su coloro che hanno ricoperto il ruolo di vertice dell’organizzazione camorristica tra il 2017 e il 2018 i quali decidevano strategie comuni, il prezzo dello stupefacente da smerciare, i canali di approvvigionamento e le quote da versare al clan per il sostegno degli affiliati detenuti

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